Atalanta – Milan 2-3 (0-2)ATALANTA (3-4-1-2):
Musso 5.5; Djimsiti 6, Demiral 5.5 (1′ st Koopmeiners 6), Palomino 6; Zappacosta 6, De Roon 5.5, Freuler 5 (cap., 42′ st Pasalic 6.5), Maehle 5.5 (11′ st Muriel 6); Pessina sv (24′ pt Pezzella 5.5); Malinovskyi 5.5 (11′ st Ilicic 5.5), Zapata 6.5. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 42 Scalvini, 66 Lovato, 59 Miranchuk, 99 Piccoli. All.: Gian Piero Gasperini.
MILAN (4-2-3-1): Maignan 7; Calabria (cap.) 6, Kjaer 6,5, Tomori 6,5, Hernandez 7,5 (35′ st Ballo-Touré sv); Tonali 7 (35′ st Bennacer sv), Kessie 6,5; Saelemaekers 6, Diaz 6 (28′ st Messias), Leao 6,5 (44′ st Pellegri sv); Rebic 7. A disp.: 1 Tatarusanu, 96 Jungdal, 13 Romagnoli, 46 Gabbia, 14 Conti, 20 Kalulu, 7 Castillejo, 27 D. Maldini. All.: Stefano Pioli 6,5.
Arbitro: Di Bello di Brindisi 6 (Baccini di Conegliano, Cecconi di Empoli; IV Doveri di Roma 1. V.A.R. Abisso di Palermo, A.V.A.R. Vivenzi di Brescia).
RETI: 1′ pt Calabria (M), 42′ pt Tonali (M), 33′ st Leao (M), 41′ st rig. Zapata (A), 49′ st Pasalic (A).
Note: serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori 9.363 per un incasso di 307.979 euro. Ammoniti De Roon, Diaz, Tomori e Messias per gioco scorretto, Leao per comportamento non regolamentare, Pioli (49′ st) per proteste. Tiri totali 13-15, nello specchio 7-7, respinti/deviati 3-4, parati 4-3. Var: 3. Corner 9-5, recupero 2′ e 5′.
Bergamo – Calabria-Tonali e il Milan vola quanto basta entro la metà, per arrampicarsi sul nido del secondo posto, per controllare e resistere anche nella ripresa quando piove come una doccia gelata il 3-0 di Leao francamente eccessivo. Inutili il rigoricchio di Duvan verso il gong e il guizzo sottoporta di Pasalic. Colpita a freddo e affondata alle soglie dell’intervallo anche per colpe proprie, l’Atalanta in campionato inciampa nella seconda milanese nel giro di otto giorni lasciandosi alle spalle le sbornie-Champions di mercoledì. Troppa confusione e collettivo spuntatissimo.
Nemmeno trenta secondi e il capitano ospite, grazie anche a Rebic che glielo apre su assist però di Hernandez, affonda il colpo in corridoio, senza essere fermato blandamente dalla diagonale di Maehle e comunque bravo a infilare Musso dopo la prima respinta. I nerazzurri faticano a uscire dal guscio e al 6′ è Djimsiti a far muro con la faccia alla botta dal limite di Diaz, dietro suggerimento di Leao. In capo a un tris cronometrico la sveglia porta la firma di De Roon, che spara alto dal limite raccogliendo la svirgolata di Zappacosta sull’onda lunga del primo corner di casa. C’è di più, ovviamente, ma non la si mette nemmeno per scherzo, se è vero che Maignan rintuzza a mano aperta e braccia distese il rasoterra di Zapata, incuneatosi tra l’autore del vantaggio e l’ex Kjaer, e Tonali in ripiegamento smorza il tentativo in caduta di Malinovskyi oltre il dischetto prima che Tomori eviti guai peggiori. Siamo a un tiretto del quarto d’ora; al 18′ la schiena di Kessie stoppa Malinovskyi a rimorchio del colombiano, sul rovesciamento il portiere dei bergamaschi cala la saracinesca di piede su Brahim, pescato da Saelemaekers. Un altro giro di lancetta e il giropalla da una fascia all’altra fa rientrare il laterale ciociaro sul mancino, ma a chiudere il palo è un reattivo Maignan che poi si ripete superbamente sull’incornata del Toro di Cali, baciato in fronte dall’angolo da destra dell’ucraino.
Polemiche al 21′, quando Tomori (il check risponde picche) sembra recuperare Pessina in scivolata pulito sulla sfera, mettendolo nondimeno fuori causa: subentra Pezzella e il danese finisce tra le linee. Se però si sbaglia in proprio, niente santi che tengano: Freuler cincischia sulla trequarti difensiva, borseggio dell’ex Brescia, corserella e baluardo albiceleste spiazzato. Kessie manca la mira di un nulla dal limite prima dell’extra time ed è inutile dire che sarebbe stata la beffa delle beffe, spalancando comunque la strada a un forcing disperato nella seconda metà. O così si spera. Intanto il Gasp inserisce Koopmeiners per Demiral facendo scalare Pezzella a terzo di sinistra dietro. Il calcio franco di Malinovskyi (8′) guadagnato da Maehle si spegne dritto e a lato. Dentro Ilicic (piazzato alto da destra al 14′)-Muriel per Maehle-Malinovskyi per dare più peso a un attacco incapace fin lì di tramutare in oro chances nitide, ma è il Diavolo a sfiorare il coperchio a una domenica sera da tregenda con Rebic a scambiarsi la posizione col belga che sbuca di testa chiamando al colpo di reni l’uomo tra i legni. A una sporca dozzina dal novantesimo, ecco la ripartenza secca di Theo lungo la navata per il tiro all’incrocio di Leao. Lo sloveno sgancia la loffia da posizione defilata (38′), poi il contentino del rigore (alla VAR) per il tocco di mano di Messias sul tiro di Zappacosta col numero 91 a scaricare di prepotenza sotto la sbarra orizzontale. Il cafetero la porge a SuperMario da destra per il 2-3 davanti al secondo palo al 4′ di recupero.
Effe