Ne rimarrà il ricordo degli estri un po’ guasconi, delle paratissime a Kharkiv con lo Shakhtar sullo 0-0 prima di fargliene tre e qualificarsi agli ottavi, del vestiario vagamente da gabber e delle produzioni discografiche da rapper sotto lo pseudonimo Gollorius. A otto anni dal suo approdo a Bergamo dall’Aston Villa, datato 14 gennaio 2017 in prestito per una stagione e mezza con riscatto avvenuto il 9 luglio dell’anno successivo, l’Atalanta e Pierluigi Gollini si salutano. Molto in sordina, a dire il vero, con uno scarno comunicato sul sito ufficiale passato quasi inosservato. Eppure è stato il portiere della prima partecipazione dei nerazzurri alla Champions League.
112 presenze con 120 reti subìte, davvero poche considerando la trazione anteriore molto spinta dell’allenatore Gian Piero Gasperini, il portiere classe 1995 di Poggio Renatico (Ferrara), nativo del capoluogo di regione Bologna, trent’anni il prossimo 18 marzo, finisce alla Roma a titolo definitivo dopo la risoluzione anticipata del prestito al Genoa, dove aveva come compagno il convalescente Ruslan Malinovskyi. Sempre a titolo temporaneo, dall’estate 2021 a ieri, Tottenham, Fiorentina, Napoli e appunto il Grifone.