Tra gli eroi dell’unico trofeo nella bacheca dell’Atalanta c’era e ci sarà per sempre anche lui, Arturo Gentili, che in molti a Stezzano si ricorderanno al capezzale della defunta Stezzanese negli anni Ottanta prima del trasferimento dal campo dell’oratorio all’attuale centro sportivo. L’ala nata centravanti nel Leffe, riserva della Coppa Italia edizione 1963 di Paolo Tabanelli in panchina e del triplettista Angelo Domenghini, proprio il numero 7 che gli ostruiva la gloria, è volata in cielo ieri sera e avrà l’ultimo saluto della sua comunità giovedì mattina alle 9.30 alla chiesa parrocchiale del paese dov’era nato il 5 febbraio 1936.
Il club nerazzurro lo ricorda con un messaggio di cordoglio sul sito ufficiale: “Bergamasco di Stezzano, di ruolo attaccante, Gentili ha indossato la maglia nerazzurra per otto stagioni, dal 1955 al 1963, collezionando complessivamente 68 presenze e 13 gol. Arturo Gentili fa parte di quell’Atalanta che, battendo in finale 3-1 il Torino, il 2 giugno 1963 al Giuseppe Meazza di Milano si aggiudicò la Coppa Italia. Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta partecipano al dolore dei familiari di Arturo Gentili ai quali rivolgono le più sincere e sentite condoglianze”. Gentili giocò poi con le maglie di Varese e Triestina prima di concludere alla Gallaratese in D.