Nella vita, sin da bambino nato negli anni 70, mi sono concesso un solo grande vizio: l’Atalanta.
Un vizio che, crescendo, è ben presto divenuto dipendenza.
Gli amici iniziavano a bere birre e fumare sigarette, vittime dei tempi in cui si viveva.
Io ho scelto di non bere alcolici, e soprattutto, di non fumare.
Continuavo a ripetermi che era giusto concedersi un solo vizio, che ormai era una dipendenza.
E l’Atalanta fu la mia scelta.
Inoltre, l’alcool e il fumo, mi sembrava potessero portare solo potenziali problemi.
Sulla bilancia, più danni che effimeri benefici.
Solo Dio sa quanti soldi ho buttato a giocare a stecca con amici, che cercavano di competere , nonostante fossero già alla quarta birra.
Mentre io diventavo forte e mi annoiavo vincendo, loro si indebolivano da ubriachi.
Ai miei tempi, i biliardi, avevano il posacenere negli angoli, e quindi giocavo pure tossendo.
Ma quello “bullizzato” ero io.
Gli amici, tra uno “sbocco” ed una birra, “tiravano fuori” frasi da osteria che mettevano in guardia da chi beveva solo acqua, sostenendo che non ci si potesse fidare di un sobrio, che certamente aveva qualcosa da nascondere.
Certo, intanto me li portavo in giro io in macchina, perché loro sarebbero finiti dentro al primo fosso nel vano tentativo di tornare a casa.
E poi le sigarette.
Per conquistare una ragazza e darsi un tono, l’unico modo sembrava essere quello di fumare, con lo Zyppo griffato come arma letale per “accendere” il primo dialogo.
E – per loro – l’inizio della serata era pure promettente, brillanti e persino eccessivamente loquaci.
Ma poi, verso la mezzanotte, come fossero una cenerentola sfigata, finivano per ridursi come uno straccio buttato sul divanetto, mentre io rimanevo l’unico a parlare con le ragazze “agganciate” dal loro Zyppo.
Loro, ormai, erano incapaci persino di comprendere una domanda banale, che spesso facevo vedendoli quasi con gli occhi chiusi.
“Tutto bene?”, domandavo.
“Eh?”, la classica risposta.
E lì, proprio lì, diventavo ancor più vizioso e dipendente.
Dell’Atalanta.
Stefano Pagno Pagnoncelli