La falla aperta nell’Atalanta da finale di Coppa Italia e da obbligo tassativo di rimonta ai piani alti del campionato è sempre lì. Sempre a destra. Dove Hans Hateboer e Joakim Maehle, ormai, rientrano nella categoria dei lungodegenti: l’olandese, ultimo match a San Siro nel tris secco al Milan del 23 gennaio alla fine del girone d’andata, ha saltato le doppie sfide con Lazio e Napoli più quella col Torino, mentre il suo backup danese è alla seconda di fila ai box nonostante la recente convocazione. Anche alla ripresa pomeridiana del giovedì a Zingonia i due non hanno dato segnali positivi: lavoro differenziato, si legge nel report ufficiale.
Verso la trasferta di Cagliari è difficile anche ipotizzare la conferma da adattato su quella corsia del difensore Bosko Sutalo, colpito da amnesia sulla riapertura dello score di Hirving Lozano, lasciato libero di tirare due volte sul la di Bakayoko peraltro contrastato malissimo da José Palomino. Stringere al centro in fase di copertura gli è risultato un po’ faticoso, pure in precedenza su Insigne, giunto alla conclusione tre volte, anche se a quel punto della partita, anzi già dalla mezzora del primo tempo, il croato classe 2000 s’era invertito con Rafael Toloi. Non è dunque così improbabile che l’allenatore Gian Piero Gasperini opti almeno all’inizio per la formula sperimentata con successo alterno contro il Torino sabato scorso, ovvero dirottamento di Robin Gosens con l’altro mancino Matteo Ruggeri (male sul disimpegno che ha dato il via all’azione del rigore di Palomino su Belotti) a sinistra.
Il turnover dovrebbe esserci anche stavolta, al culmine di un tour de force con infrasettimanali inclusi da 13 partite in 43 giorni. Dietro non c’è lo squalificato Rafael Toloi, mentre il Cuti Romero, assente in Coppa Italia per lo stesso motivo, deve guardarsi le spalle da una rivalutazione a sorpresa di Mattia Caldara, cambio del mancino tucumano in semifinale al 27′ della ripresa. In mediana Mario Pasalic può far tirare il fiato a Marten de Roon o all’altro stakanovista Remo Freuler, mentre l’intoccabile di turno sembra essere il fresco doppiettista-eroe Matteo Pessina: il ballottaggio a tre è davanti, per i due canonici posti, tra Josip Ilicic e i due titolari di coppa Duvan Zapata-Luis Muriel, anche se non si esclude la remota chance di un inserimento di Ruslan Malinovskyi e Aleksey Miranchuk. Provocazione: e se per ricucire lo sbrego a destra venisse promosso il fuoriquota della Primavera, Davide Ghislandi da Osio Sotto?