Parola d’ordine, rispetto. Nella nota di poco fa, finalmente, l’Atalanta prende le difese di José Palomino, dato per dopato e bersagliato dalla pubblica opinione a due giorni dalla notifica della sospensione cautelare dal Tribunale Nazionale Antidoping. Il comunicato del club è una tirata d’orecchie ai mass media: “Si ritiene doveroso, vista la delicatezza della vicenda, di comune accordo con il calciatore ed i legali, di invitare al massimo rispetto della privacy della Famiglia Palomino che in questi giorni si sente particolarmente affranta da una vicenda che la sta profondamente segnando non solo dal lato professionale ma anche umano”, si legge.
La positività – riscontrata e contestata dagli ispettori di Nado Italia in data non comunicata – al Clostebol Metabolita, uno steroide anabolizzante contenuto fra l’altro nelle normalissime creme cicatrizzanti in vendita senza bisogno di prescrizione medica, non comporta quindi ammissioni o rese di sorta nemmeno dall’interessato, deciso a combattere chiedendo il test di riscontro, di prammatica entro 72 ore dalla notifica avvenuta martedì 26 luglio. “Atalanta BC comunica che il proprio tesserato Josè Luis Palomino richiederà le controanalisi del campione B e la documentazione analitica dei campioni prelevati”, l’annuncio sul sito ufficiale del club nerazzurro. Rimane forte, alla luce degli accertamenti in corso, il fermo convincimento che si possa dimostrare l’estraneità del calciatore alla vicenda”.