Genoa – Atalanta 1-4 (0-1)GENOA (3-5-2):
Martinez; Vogliacco (47′ st Vitinha), Bani, Vasquez; Sabelli (38′ st Messias), Malinovskyi, Badelj (cap., 18′ st Ekuban), Strootman (18′ st Martin), Frendrup; Retegui, Gudmundsson. A disp.: 16 Leali, 39 Sommariva; 23 Cittadini, 90 Spence, 2 Thorsby, 5 Bohinen, 30 Ankeye. All.: Alberto Gilardino.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Scalvini (43′ st Toloi), Djimsiti, Kolasinac; Holm (12′ st Zappacosta), De Roon (cap.), Pasalic, Ruggeri (50′ st Hateboer); Koopmeiners; De Ketelaere (12′ st Touré), Scamacca (12′ st Miranchuk). A disp.: 1 Musso, 31 Rossi; 43 Bonfanti, 20 Bakker, 25 Adopo, 44 Mendicino, 54 Diao. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Colombo di Como (Berti di Prato, L. Rossi di Rovigo; IV Prontera di Bologna. V.A.R. Chiffi di Padova, A.V.A.R. Maresca di Napoli).
RETI: 22′ De Ketelaere (A), 6′ st Malinovskyi (G), 10′ st Koopmeiners (A), 55′ st Zappacosta (A), 58′ st Touré (A).
Note: serata fredda e uggiosa, spettatori 31.201 di cui 3.424 paganti e 27.777 abbonati. Ammoniti Strootman per proteste, De Ketelaere per esultanza scomposta, Kolasinac, Bani, De Roon e Martin per gioco scorretto, Miranchuk per comportamento non regolamentare. Var: 2 (cheking goal e offside). Occasioni da gol 7-11, tiri totali 15-14, parati 5-5, respinti/deviati 4-4. Corner 7-4, recupero 2′ e 13′.
Genova – L’Atalanta sbanca Marassi, cala il poker sporco sul Genoa e blinda il quarto posto ancora per un po’. Lasciamo da parte i quasi 7 minuti di check senza verifica video del direttore di gara (dal 76′ all’83’) per annullare misteriosamente il possibile tris di Scalvini in tap-in. CDK ci mette il pallonetto da fuori di mezzo esterno in asse con Pasalic, ma l’ex Malinovskyi non è d’accordo e batte Carnesecchi in avvio di ripresa sul palo di competenza con la botta a mezz’altezza su tocco di Badelj. Per rimettere il naso avanti senza più ritrarlo, serve una punizione conquistata dal vatreno e realizzata superbamente dal rientrante Koopmeiners. Una sfida comunque in bilico fino al recupero. Chiudono al centesimo Zappacosta, stavolta il tap-in è okappa, dopo il gol mancato da Miranchuk servito dentro da Pasalic, e al centotreesimo Touré, all’esordio, correggendo in terzo tempo l’ultimo cross dal fondo del russo sulla discesa sempre del primo assistman.
Non succede granché, all’inizio e per larghi tratti prima dei fuochi d’artificio nel secondo tempo, in una sfida tra allievo e maestro tatticamente piuttosto bloccata e con poche fiammate. Al 28′ il fiammingo la riprende a Strootman dal fondo senza riuscire a innescare la miccia ai compagni. Due giri di lancetta abbondanti ed è Carnesecchi a blindare il minimo vantaggio sullo stacco di Vasquez, colui che nell’occasione summenzionata aveva rischiato l’autogol, davanti al secondo palo chiamato dall’angolo di Gudmundsson (murato al 36′) dalla destra; la seconda palla concessa dal corner susseguente è preda della telefonata dall’ucraino-ex (anche una punizione fuori centro e una conclusione sbilenca alle soglie della pausa). Ultime schermaglie verso l’intervallo, a ruota di una manata di Vogliacco al fenomeno belga a gioco fermo senza richiami dal VAR, tra 39′ e 40′: Koopmeiners centra dalla destra e la girata del croato è murata da Sabelli, poi Retegui si libera al limite per il destro secco respinto da Carnesecchi.
L’oriundo sterza in mischia sul sinistro inaugurando la ripresa a mira sfocata per poi impegnare severamente il portiere riminese ricevendo la palla dentro di Strootman. L’assistman del rompighiaccio si guadagna il fallo di Bani per il piazzato di RoboKoop del nuovo sorpasso e la Dea alza i ritmi. Tre cambi e Miranchk ci mette il rasoterra a giro lemme e SuperMario la chance della chiusura della pratica rimastagli in canna causa Martinez, uscito alla kamikaze, sul la di Kolasinac a un tiretto dal quarto d’ora. Prima della chiusura della pratica, l’episodio che smonterebbe qualunque passione residua per il calcio giocato: Martinez abbassa la saracinesca sulle incornate di Ruggeri (servito dal futuro autore del tris) e Pasalic (da Miranchuk) salvo farsi passare sotto le gambe il tap-in mancino in caduta del braccetto di Palazzolo sull’Oglio, rimasto senza scarpa, infine annullato perché ci sarebbe stato lo stesso Pasalic in offside in traiettoria. E che dire della pezza decisiva di Carnesecchi? A un tris dal novantesimo, che col recupero diventa un 13 dai titoli di coda, quelli alle chances del Grifone: Messias la butta in area, Ekuban di tacco smarca Gudmundsson e il romagnolo salva d’istinto.