Bergamo

– Per l’Atalanta le trasferte sono un problema, quella col Verona è un problemone.  A meno che il Bentegodi ci porti ancora fortuna, infatti col Chievo i nerazzurri hanno ottenuti gli unici tre punti conquistati fuori casa. Un po’ di cabala, non si sa mai. Comunque resta una partita piuttosto complicata.  A parte Napoli, cinque sconfitte con avversarie decisamente alla portata che hanno gli stessi punti (Parma) o sono addirittura dietro (Cagliari, Sassuolo, Livorno e Sampdoria). Il Verona ,invece, ne ha cinque in più e, giustamente, è considerata la lieta sorpresa di queste quattordici giornate di campionato. Certo, i gialloblu dell’ex Mandorlini  sono reduci da tre sconfitte consecutive e hanno rallentato la corsa verso i piani alti della classifica ma rappresentano l’ostacolo più difficile da superare.  Insomma l’Atalanta è chiamata ad una prova decisamente superlativa perché deve finalmente cambiare registro, basta mollezze o superficialità. Di contro il Verona vuole fermare il momento no complice anche la pesante sconfitta in Coppa Italia (4-1 con la Sampdoria) vorrà presentarsi davanti ai suoi fans deciso a riprendere il cammino.  Certo Atalanta e Verona hanno problemi di formazione da risolvere: in casa nerazzurra continuano a verificarsi troppo assenze per guai muscolari , i gialloblu hanno due squalificati e qualche giocatore in calo di forma. Nell’Atalanta che tornerà al 4-4-2 in difesa si dovrebbe presentare con Consigli in porta, Canini e Brivio esterni, Lucchini e Cazzola difensori centrali. A centrocampo Carmona mentre Baselli sostituirà Cigarini. Gli esterni alti: prima soluzione con Bonaventura e Brienza ed in attacco la coppia Denis- Livaja, la seconda soluzione con Kone e Brienza e poi Bonaventura alle spalle di Denis. Nel Verona  (4-3-3) Mandorlini sostituirà Cacciatore arretrando Romulo mentre il trio di centrocampo dovrebbe essere formato da Jorginho, Donati ed Hallfredsson, in attacco Iturbe, Toni e Martinho. Per l’Atalanta i pericolo maggiori arriveranno da Iturbe e Jorginho, zona destra gialloblu. Dunque, massima concentrazione.
Giacomo Mayer