L’Atalanta sta tornando tra le grandi, un posto che le compete per gioco, gol e successi. Dopo il Bologna un’altra vittoria col Verona. Dunque sei punti strameritati e le prossime partite, Udinese e Spal, non sono mostruose. Eppure non è stato così scontato ottenere i tre punti perché l’Atalanta è scesa in campo piuttosto rilassata e senza quella forza e determinazione che le sono virtù proprie, almeno nel primo tempo. Poi nel secondo tempo tutto è filato liscio con i gol di Frueler, dopo cinque minuti, Ilicic e Kurtic in netto crescendo senza correre pericoli e con Gollini spettatore senza compiere nemmeno una paratina fino al 42’ quando ha evitato il gol di Zaccagni mentre nel primo tempo si era guadagnato la cena con interventi decisivi. Una metamorfosi tra il primo e il secondo tempo abbastanza comprensibile perché questa Atalanta sta tirando la carretta, come dicevano i nostri nonni, dal venti agosto tra campionato e meravigliosa avventura in Europa. Gasperini ha proposto Gollini in porta, poi Toloi, in campo dopo un mese esatto, Gosens e Gomez, confermando in attacco il volonteroso Cornelius. Poi nel finale ha dato spazio anche ai giovanotti di belle speranze Vido e Orsolini. Un primo tempo che vede il Var protagonista: prima viene annullato un gol di Freuler per fuorigioco millimetrico di Cornelius in avvio di azione, quindi il gol di Kean, insipiente perché in netto offside, che spedisce in rete un tiro di Verde dopo la parata di Gollini. Ma stavolta l’Atalanta non gioca da par suo, leziosa, imprecisa e, a tratti, supponente perché convinta di mangiarsi il Verona in un sol boccone. Invece a rischiare è stata proprio la formazione nerazzurra perché il Verona, seppur nella sua pochezza tecnica, ha costruito due clamorose palle gol che il giovane Kean ha fallito come fosse un principiante della scuola calcio. Eppure i gialloblu, rispetto al Bologna, non hanno fatto le barricate ma hanno giocato lasciando all’Atalanta la possibilità di impostare il gioco ma in mezzo al campo poche idee e anche annebbiate, ci ha provato un po’ Freuler ma nessuno dei suoi compagni ha cercato di smarcarsi o di allargare in modo convincente il gioco. Non era difficile arrivare nei pressi dell’area gialloblu ma è sempre mancato il colpo decisivo. Sia Gomez che Ilicic poco lucidi, anzi piuttosto confusionari e poco convinti. E’ successo così di perdere troppe palle preziose in mezzo al campo innescando il contropiede del Verona che, in due occasioni, ha rischiato di trasformarsi in clamorosa beffa. Nel secondo tempo ha fatto effetto la strigliata di Gasperini perché i nerazzurri sono subito passati in vantaggio con Freuler, il migliore in campo insieme a Palomino, che ha sfruttato il pressing di Gomez su Bessa ed ha infilato Nicolas, nove minuti dopo il gol di Ilicic ed è terminata la partita perché il Verona, nonostante l’inserimento di Pazzini per l’inesperto Kean, in pratica è stato costretto a posizionarsi nella sua metà campo cercando di limitare i danni, poi il gol di Kurtic ha completato il punteggio. E se l’Atalanta giocando senza faticare troppo vince con un punteggio piuttosto largo, vale la pena pensare ad un futuro roseo. Certo il Verona non è granchè, seppur menomato da tante assenze, ma i nerazzurri non praticano più sconti. E adesso sotto con l’Udinese. Nella serata lo speaker ha letto una frase dai diari di Anna Franck, dopo l’ignominia dei laziali.
Giacomo Mayer