Niente da fare. Ha vinto la Lazio che è riuscita a bloccare un’Atalanta poco lucida ed efficace. I nerazzurri non sono quasi mai riusciti ad esprimersi sui loro consueti livelli e sono stati battuti da un’avversaria che ha usato anche le maniere forti, Banti non all’altezza, ed ha colpito con la sua arma migliore che è il contropiede. Insomma un’Atalanta che ha sentito, probabilmente, il peso di una finale rispetto ad una Lazio esperta, abituata a queste avventure. Resta il grande impegno, non è un caso che l’Atalanta sia uscita dall’Olimpico tra gli applausi degli oltre ventimila bergamaschi. Vola l’aquila, per ora.
Primo tempo – Formazioni senza sorprese e la partita comincia subito nei duelli e nei confronti diretti. La Lazio aspetta ed è subito l’Atalanta ad attaccare. Gasperini comincia con Ilicic a destra e Zapata al centro mentre le marcature sono quelle previste secondo il consueto copione: De Roon-Parolo, Freuler-Luis Alberto, Gomez- Leiva. La Lazio subito con interventi duri su Ilicic e su Gomez ma sono i nerazzurri che hanno il maggior numero di palloni tra i piedi anche se la partita è piuttosto equilibrata. Quindi i duelli diventano fondamentali e anche gli interventi poco leciti. Per un po’ Banti, alla sua ultima partita, lascia correre e comincia ad estrarre cartellini gialli (Bastos, Lulic, Masiello e Zapata). Gasperini decide di cambiare ancora l’assetto riportando Ilicic a destra e Zapata a sinistra. Così l’Atalanta funziona meglio e arriva anche il palo di De Roon su punizione di Gomez, c’ è anche un fallo di mano di Bastos non visto né da Banti né da Calvarese (Var). Per evitare il peggio Simone Inzaghi toglie Bastos e manda in campo Radu, una mossa che lascia di stucco il difensore laziale. La partita resta spigolosa, anzi spesso qualche contrasto sfocia in lite, per fortuna senza conseguenze. Se i nerazzurri hanno colpito il palo con De Roon, la Lazio si è resa pericolosa con Leiva e Acerbi. Partita in (quasi) perfetto equilibrio.
Secondo tempo – Cambio tattico con Gomez che si sposta, come ai vecchi tempi, a sinistra, Freuler va su Leiva, subito ammonito. Insomma i toni sono sempre accesi nei vari duelli. Partita sempre bloccata, faticano gli esterni nerazzurri bloccati da Lulic e Marusic. Inzaghi cambia ancora, fuori Immobile, dentro Caicedo. Comunque la Lazio è efficace nel palleggio e mette in difficoltà i nerazzurri. Però zero pericoli da una parte e dall’altra. Poi tocca a Milinkovic Savic prendere il posto di Luis Alberto. Nemmeno a farlo apposta, su angolo il serbo anticipa di testa Djimsiti ed insacca al 34’. Gasperini ne cambia addirittura tre: Barrow per Zapata, Gosens per Castagne e Pasalic per De Roon. Tenta il tutto per tutto, tatticamente non cambia granchè. Poi con un micidiale contropiede i biancocelesti raddoppiano con Correa.
Giacomo Mayer