AlbinoLeffe – Südtirol 1-1 (1-0)ALBINOLEFFE (3-5-2):

Pagno 5,5; Borghini 5,5, Saltarelli 6,5, Ntube 5,5 (35′ st Riva sv); Gusu 6,5, Gelli 6, Nichetti 6,5, Giorgione (cap.) 6,5, Tomaselli 6,5 (21′ st Petrungaro 6); Cori 6,5 (21′ st Galeandro 5,5), Manconi 7. A disp.: 12 Rossi, 40 Facchetti (p), 8 Piccoli, 18 Doumbia, 20 Genevier, 21 Poletti, 24 Marchetti, 27 Miculi, 30 Martignago. All.: Michele Marcolini 6.
SÜDTIROL (4-3-1-2): Poluzzi 6; Malomo 5,5 (26′ st De Col), Zaro 6, Vinetot 5,5, Fabbri 6,5; Tait (cap.) 6, Moscati 6 (34′ st E. Gatto sv), Beccaro 6 (18′ st Fink); Casiraghi 7 (34′ st Voltan 6); Candellone 6 (18′ st Rover 6,5), Odogwu 5. A disp.: 22 Meli, 4 Curto, 11 Fischnaller, 12 Theiner, 15 Broh, 24 Davi. All.: Ivan Javorcic 6.
Arbitro: Ancora di Roma-1 6,5 (Cesarano di Castellammare di Stabia, D’Ascanio di Roma-2; IV Scarpa di Collegno).
RETI: 21′ pt Manconi (A), 7′ st Casiraghi (S).
Note: spettatori 189 per un incasso di 781 euro. Ammoniti Tait, Borghini e Odogwu per gioco scorretto. Tiri totali 8-9, nello specchio 2-3, respinti/deviati 2-2, parati 1-2, legni. Corner 2-3, recupero 0′ e 5′.

Gorgonzola (Milano) – Botta e risposta Manconi-Casiraghi, uguale pari e patta. Dalla rimonta alla prima a Busto Arsizio al farsi raggiungere alla seconda dal Südtirol, per l’AlbinoLeffe, è stato un passettino indietro almeno sul piano del carattere, in attesa di accomodarsi a cena dal neopromosso Fiorenzuola nella terza domenica di campionato. Nessun rammarico, a rodaggio ancora in corso, col sovrappiù della certificata forma smagliante di Mister 18 gol della scorsa stagione, pur se i compagni di reparto non paiono vedere la porta con sufficiente messa a fuoco.
Se l’alzata da fuori di Odogwu al poker di lancetta sul la da sinistra di Candellone è la sveglia al match, le puntate blucelesti verso l’area di rigore sono di marca centrosinistroide, sulla base della suddivisione equa delle fatiche, con Manconi al gegenpressing su Malomo, ex insieme a Zaro e Vinetot, entro la sporca e soprattutto noiosetta decina in appoggio a Giorgione e a un Tomaselli ostacolato lungo lo scivolamento sulla linea di fondo. Serve una meraviglia a spezzare la fase di studio e di tedio. Magari cambiando fronte. Pronti, partenza, via: scollinato il ventesimo, il cambio campo del capitano innesca il sostegno di Gusu e il filtrante di Nichetti, mentre a confezionare il cabaret nel sacco a incrociare ci pensano il tacco smarcante di Cori e il diagonale in corsa del superbomber di Vizzolo Predabissi leggermente defilato a destra. Una cinquina scarsa e Beccaro inaugura dalla lunga i conati estemporanei degli ospiti per tentare il riacciuffo subitaneo, ma è di qua che la mira sembra sposarsi meglio, vedi radente di Borghini (28′) poco angolato e improvviso che non sorprende Poluzzi.
Si prosegue sulla scia della gestione al riparo da avventurismi a rischio di contropiede, magari con qualche patema, come poco oltre la mezzora quando Casiraghi la ripiazza dentro per il mancinone alto e largo di un Odogwu comunque in offisde. Consumata l’ultima chance a una dozzina dalla pausa con la schiacchiata a lato dell’ariete di Viterbo sulla pallonessa a rientrare della freccia a sinistra, i seriani subiscono dalla mezzala sinistra altrui la prima vera conclusione nello specchio in avvio della seconda metà. Troppo centrale e dal limite, solo che la seconda finisce tra le gambe di Pagno, maluccio a difesa del legno di competenza, sull’assolo entrando da mancina del figlio prediletto della Tritium, con Gelli vanamente proteso al recupero. Al decimo il livornese prova a rifarsi di seconda sugli sviluppi del corner numero 2 del sannita calciando alle stelle, al 16′ la fotocopia casiraghiana non funge anche perché metterla dai venti metri a meno di due da terra, al culmine delle grandi manovre Fabbri-Odogwu, ha il sapore della pretesa. Si rischia all’eccesso e al 22′ la new entry Rover passa sulla zolla di Ntube per impegnare il portiere scuola Stezzanese tornato dal Ponte San Pietro, stavolta decisivo nell’abbrancarla in due tempi anche per la presenza indisturbata dell’impattatore davanti al palo lontano. Poco prima, il tiro-cross sull’esterno della rete di Petrungaro imbeccato in diagonale da Gelli. Ultimi sussulti sull’iniziativa personale di Voltan con sinistraccio senza capo né coda quasi in fallo laterale (43′), lo scontro Odogwu-Pagno al 1′ di recupero sul traversone del precedente e la punizione giorgionesca allo scadere che non scende abbastanza.
Effe