Pergolettese – AlbinoLeffe 2-0 (1-0)PERGOLETTESE (3-5-2):

Soncin 7; Tonoli 6, Arini 6,5, Lambrughi 7; Bariti 6, Artioli 6,5, Andreoli 6, Varas 6,5, Villa (cap.) 6; Abiuso 7 (15′ st A. Corti ), Iori 6 (11′ st Vitalucci ). A disp.: 1 Rubbi, 12 Cattaneo, 5 Bevilacqua, 6 Gabelli, 11 Guiu Vilanova, 13 Lucenti, 17 Cancello, 26 Ruani, 28 Verzeni. All.: Alessandro Fabbro 6,5.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Pagno 6; Milesi 5,5, J. Gelli 5,5 (42′ pt Marchetti 6), Saltarelli 6,5; Gusu 5,5, Doumbia 6,5, F. Gelli (cap.) 5,5 (21′ st Genevier 6), Piccoli 5,5 (21′ st Zoma 6), Poletti sv (7′ pt Tomaselli 7); Cocco 5,5 (20′ st Cori 5), Manconi 6,5. A disp.: 12 Facchetti, 41 Bersanetti, 9 Cori, 14 Brentan, 17 Giorgione, 18 Ntube, 29 Rosso, 99 Toma. All.: Raul Bertarelli 6 (Giuseppe Biava assente per Covid-19).
Arbitro: Maria Marotta di Sapri 6,5 (Lencioni di Lucca, Paggiola di Legnago; IV Pasculli di Como).
RETI: 25′ pt Abiuso (P), 29′ st Vitalucci (P).
Note: serata serena e tiepida, spettatori per un incasso di euro. Ammoniti Milesi, Iori, Varas, A. Corti per gioco scorretto, F. Gelli per proteste. Tiri totali 9-14, nello specchio 4-7, parati 2-7, respinti/deviati 3-4, legni 0-1. Corner 3-5, recupero 3′ e 3′.

Crema (Cremona)Infermeria carogna, sgabola, mira sballata, miracoli altrui e castighi divini nello score all’inglese a favore della Pergolettese, non bara ma in compenso più cinica di una big. Risultato, 1 punto in 3 giornate, ovvero il paio perso a Sesto San Giovanni sabato. Non bastava il Covid-19 di Beppe Biava, sostituito dal fido secondo Raul Bertarelli. Perché dal nulla Abiuso punge sul vivo l’AlbinoLeffe sprecone del primo tempo, al secondo svarione dopo altrettante occasioni fallite e già colpito duro da una defezione sulle due totali. Vitalucci, a giro e a scendere, pescato a sinistra dalla punizione lunga di Lambrughi, reduce da un paio di salvataggi, spegne col tallone la cenere dei rimpianti per una teoria infinita di potenziali palle-gol andate a male. Vicenza e Piacenza le avversarie dei prossimi due sabati pomeriggio, in rigida alternanza casa-trasferta, decisive per capire se si dovrà soffrire nei bassifondi o no, mentre ottobre si aprirà con due weekend consecutivi baciati dal fattore campo a Zanica contro Lecco e Novara.
Pronti via, al “Voltini” (nella foto U.C. AlbinoLeffe, l’1-0) Arini deve uscire alto per deviare in corner la berta dalla distanza di Manconi, accentratosi in scia alla preparazione affidata alla catena di sinistra, ma il guaio serio è il crack al ginocchio destro di Poletti, ribaltatosi su se stesso nel contrasto a Bariti per il corner che accarezza pericolosamente la fronte di Tonoli. Il suo subentrato Tomaselli, nondimeno, aggiunge carica alla squadra e va ben più vicino al bersaglio grosso, solo che la possibile infornata al volo del manicaretto impiattatogli da Francesco Gelli in asse col lavorìo carsico Gusu-Doumbia trova la risposta di Soncin a staccare dal sette il possibile vantaggio. Dal 7′ allo scollinamento della decina secca, riecco il pendolino sinistro a propiziare nel ping-pong col dirimpettaio la botta-bis del bomber vizzolese dallo stesso esito della chance numer one. L’omonimo del Cobra dalle mani guantate, stavolta, deve tuffarsi a pelo d’erba per allargare la traiettoria oltre il secondo palo. I rischi restano dietro l’angolo. Cominciando dal disimpegno all’indietro alla destra della sua difesa del dribblomane play livornese al ventesimo, mal sfruttata dal gioco di recupero di Varas e Iori che tagliano paradossalmente fuori il marcatore di lì a poco. Abile, grazie alla falcata ampia, a insaccarla sbucando sottoporta dal gioco di rimpalli tra il compagno di linea parallelo ad Artioli virato a sinistra: l’attaccante tira, il regista smorza, il perno dallo stesso cognome si scansa, Pagno la devia ed ecco la zampata.
La reazione c’è, mancano precisione e determinazione. Tipo tre lancette dopo la mezzora, a tiro della smorzata della new entry su Bariti pescato da Varas, quando la palla dentro proprio del primo cambio arpionata dal partner di linea diventa uno scarico magico per la ciabattata di Cocco. O quando il cagliaritano si ostacola con Doumbia (39′) senza riuscire e a combinare alcunché di buono riprendendo la corta respinta del portiere di casa sulla terza botta di Manconi della serie, attivato dal lato corto da una sua apertura all’indietro. Se davanti il killer instinct è a zero, dietro la tensione gioca scherzacci, se è vero che Piccoli a 6′ dall’intervallo innesca Bariti con un pessimo controllo di collo pieno sul traversone mancino del marcatore locale: il portiere ex Stezzanese e Ponte San Pietro allontana con una manata, Artioli col piede debole centra Doumbia che è rasoterra. Al 1′ di recupero, poi, ci si permette di sprecare in lungolinea facile sul palo di competenza nemica il tambureggiamento Saltarelli-Cocco-Manconi-Piccoli che la respinta di Tonoli tramuta in assist per le mezzala destra ivoriana.
Se a fine frazione Jacopo Gelli zoppica e lo rileva Marchetti, la ripresa sembra sempre al riparo dallo sguardo benigno della Dea bendata, visto che è la traversa alta (2′) a opporsi alla girata sinistra di Saltarelli sugli sviluppi della punizione di Manconi rimpallata testa-basso ventre da Abiuso-Iori. Niente respiro, i bergamaschi in rosso spingono e a contrometro raddoppiato Doumbia serve a Manconi una loffia dalla lunga. Tra uno scossone cannibale e l’altro, leggi il sinistro al volo del pendolino destro (6′) sul tiro dalla bandierina del solito Artioli e la respinta dell’estremo seriano su Varas (19′) da fuori sempre in combutta col collega di reparto, un altro terzetto di portate potenzialmente succulente: 13′, Arini stempera in scivolata Tomaselli, aspirante finalizzatore dello scambio con Manconi e Piccoli; poker d’orologio, primo stop del terzo di sinistra gialloblù (in total white, stile Leeds) per fermare le grandi manovre Manconi-Tomaselli-Cocco e, a nove sinfonie dal sipario, l’alzata di tiro sull’altra punta pura bluceleste, destinata a un finale a supporto nel 3-4-2-1 con Zoma omologo di destra per servire Cori che non la prende nemmeno per ipotesi. All’ottantesimo tocca appunto all’altro Elefantino che slalomeggia in area ciccando la battuta dopo aver vinto il duello con Villa e Andreoli.
Simone Fornoni