Zanica (Bergamo)
– “All’inizio c’erano gli uffici ad Albino e il campo a Leffe. Dal 2003, con la promozione in B, il trasferimento in città. Questo sarà il primo anno a Zanica, dove già ci allenavamo dal 2012 dopo la parentesi a Verdello, a casa nostra, tra lo stadio di proprietà, uno dei sei in Italia, e l’Academy che sta crescendo”. La timeline a tinte blucelesti, nel segno del legame col territorio, è la spia della diffusione del fenomeno della palla a sfera dall’epicentro e l’origine sul Serio: “Tutto il rapporto è simboleggiato dall’AlbinoLeffe Stadium, al primo atto dell’anno nuovo, contro la Giana che ci ha ospitati per due anni e mezzo, dopo inaugurazione contro la Pro Patria del 21 dicembre scorso – premette Simone Farina, direttore generale, prima della visita guidata all’impianto all’interno del Campus di via Comun Nuovo a Zanica -. Non si tratta soltanto di aziende che hanno sposato la mission per l’inizio di una nuova storia. Il logo è appunto il profilo dello stadio di casa. L’AlbinoLeffe, come recita la mission, è una società calcistica del territorio bergamasco che offre ai giovani un momento di formazione attraverso lo sport”.
Una sinergia con la Bergamasca che si snoda attraverso sei capisaldi. “Questo è un luogo di formazione: 220 atleti su 268 del vivaio sono della provincia, gli altri comunque risiedono in Lombardia. Poi c’è la promozione, col territorio valorizzato attraverso l’evento sportivo. E l’aggregazione sociale: la mappa delle società amiche (17) nel mondo dei dilettanti la dice lunga, la promozione col biglietto gratis per gli over 65 residenti a Zanica è lo start di un percorso di fidelizzazione”, ha spiegato il giovane dirigente brianzolo. Che ha altre cartucce da sparare per fare centro nel bersaglio grosso, il profilo da tenere alto di secondo polo del calcio pro made in BG: “Lo Stadium è un mezzo per diffondere l’immagine del territorio, che concentra un terzo degli stadi di proprietà in tutta Italia. La valorizzazione ambientale conta tantissimo: come insegna il progettista, l’archistar catalana Joan Roig, autore dello stadio Cruijff del Barcellona B e femminile, la struttura è stata armonizzata in un contesto naturale. Infine, ma non ultimo, l’indotto economico col coinvolgimento di imprese bergamasche, il 76 per cento di partner e fornitori tra costruzione e gestione ordinaria”.
Al convegno-visita guidata hanno partecipato anche gli attori che hanno reso possibile l’investimento in una realtà d’avanguardia non solo per la serie C. “Il progetto esprime i valori in cui Intesa si riconosce: in primis il sostegno ai giovani, augurando che si facciano strada nel mondo del calcio. Il nostro supporto alla mission AlbinoLeffe è naturale”, afferma Vittorio Carrara, direttore commerciale retail Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo. Gli fa eco chi ha fatto vedere la luce alla casa tra le campagne di Zanica: “Ci occupiamo di tutto ciò che riguarda gli impianti di illuminazione, ma in comune ci sono traguardi che vanno oltre, come l’eccellenza in ogni ambito, la passione e la determinazione”, parola di Cristian Dell’Anna, Marketin Manager Italy Gewiss.
C’è il piccolo grande universo valligiano sempre presente, fronte Albino. “La base della piramide che ha al vertice la prima squadra, con una storia e risultati sotto gli occhi di tutti, è la formazione umana e sportiva dei ragazzi – rimarca il socio Pietro Basi, titolare di Tess Srl e figlio del compianto socio e consigliere Giambattista -. Non ci siamo limitati alla Valseriana, l’origine di tutto, quando come imprese venimmo coinvolte dal presidente Gianfranco Andreoletti, cui ci legano gli ideali. La crescita è andata oltre. Poi ci sono memorie incancellabili, come le feste a pane e salame nella cascina di Emiliano Mondonico e il Natale coi bambini del settore giovanile”. Dulcis in fundo, un socio e dirigente storico divenuto anche sponsor tecnico, l’uomo delle maglie della Big Fusion seriana: “Il rapporto che ci lega a squadra e bergamaschi è d’affetto. Ventiquattro anni fa uscii dalla sede come vicepresidente, lamentando che di Albino, il mio paese, c’era poca gente in società – sorride Franco Acerbis, il vicepresidente -. Nove anni in serie B sono il nostro fiore all’occhiello: il presidente è un uomo fatto d’acciaio ma generoso, gli investimenti sono lì a testimoniarlo. Tutto, all’AlbinoLeffe Stadium, tra profilo, finiture e attenzione ai piccoli dettagli, è fatto di amore per lo sport e per la nostra gente”.