Novara – AlbinoLeffe 0-0NOVARA (4-3-3):
Lanni 7; Natalucci 6, Sbraga 6,5, Migliorini 6, Cagnano 6 (26′ st Collodel 6); Schiavi 6,5, Firenze 6,5, Bianchi 6 (42′ st Bellich sv); Gonzalez 5,5 (16′ st Cisco 6), Lanini 6 (16′ st Zigoni 6), Panico 6 (42′ st Tordini sv). A disp.: 1 Spada, 31 Desjardins (p), 5 Bove, 6 Pogliano, 20 Lamanna, 21 Pagani. All.: Michele Marcolini 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6,5; Canestrelli 6,5, Mondonico 6,5, Riva 6,5; Gusu 6,5, Piccoli 6,5 (42′ st Ravasio sv), Genevier 6, Giorgione (cap.) 6,5, Petrungaro 6,5; Galeandro 6, Manconi 6. A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 3 Berbenni, 14 Maffi, 29 Ghezzi. All.: Marco Zaffaroni 6.
Arbitro: Cudini di Fermo 6 (Ceolin di Treviso, Camilli di Foligno; IV Campagni di Firenze).
Note: Lanni para un rigore a Manconi al 10′ pt. Minuto di silenzio in memoria di Diego Armando Maradona. Ammoniti Cagnano, Schiavi, Genevier, Natalucci e Firenze per gioco scorretto, Panico per simulazione. Tiri totali 13-8, nello specchio 4-4, respinti 3-1, parati 4-4. Corner 5-2, recupero 1′ e 3′.
Novara – Va bene anche l’occhiale, stavolta. Nonostante si salga a quota 19 tra qualche rimpianto. L’AlbinoLeffe e Jacopo Manconi, destini legati a doppio filo in un senso o nell’altro. Anche se il cannoniere sull’ottovolante nella tana del Novara è uno degli ex della disfida della tredicesima, insieme al tecnico altrui Marcolini e al regista seriano Genevier. Il rigore sciupato in avvio adombrare l’eroe del 5-4 “Porta Elisa”, senza varchi nella domenica al “Piola”, ma con l’amaro in bocca dell’occasione rimastagli in canna.
30 secondi e lo squillo stonato di Gonzalez da fuori, raggiunto dalla sveglia dalle retrovie di Cagnano, non rimane un unicum, perché alla cinquina esatta Panico sferra il destro dal vertice opposto in asse con Bianchi e Savini la sfanga per la mira appena larga di una conclusione insidiosa per un paio di rimbalzi di troppo. L’esterno basso a sinistra di casa manovra bene, ma dietro è tutt’altra cosa: con Gusu, che lo sorprende alle spalle arpionando il lancio di Mondonico, non resta che lo scomposto tentativo di togliergli la palla sfociato nel calcio al volto. Purtroppo Lanni ipnotizza il bomber reduce dalla quaterna di Lucca nel recupero del mercoledì, anche per la rincorsa corta e la botta prevedibile a mezz’altezza, angolata ma telefonata. Se a Giorgione non riesce la magia da corner corto, come contro la Pro Patria, guadagnato da Petrungaro (giallo per Natalucci), al ventesimo, a tiro è Galeandro ad allargare il diagonale del possibile vantaggio senza opposizione dopo la staffilata dai 25 metri proprio del sannita smorzata da Firenze. La risposta azzurra, tra 26′ e 29′, è nel colpo di testa impreciso e lemme di Bianchi, contrastato da Piccoli, sulla percussione di Schiavi con scodellata in mezzo, e sull’assolo dalla trequarti concluso dalla ciabattata centrale di sinistro di Lanini innescato dal recupero della sua ala sinistra. A una nona sinfonia dalla pausa i locali steccano anche nello schema da calcio franco di Firenze, defilato a mancina, con ping pong Panico-Gusu e altro tentativo della mezzala destra in curva.
Gli ultimi giri di lancetta verso l’intervallo riservano però pericoli, intorno al quarantesimo, quando Pablo l’argentino raggiunto dal suo play smista per il destro in corsa di Lanini a centro area respinto a palmo aperto dal portiere dei bergamaschi in kit giallorosso. No stress, invece, su Natalucci che al di qua del limite opta per rientrare sul piede debole senza sfruttare a dovere l’apertura di Bianchi. La ripresa comincia col tentativo sempre al di là della penultima riga del campo di Galeandro, che almeno costringe al tuffo in presa (4′) l’estremo locale dopo aver scambiato con l’avanzante esterno rumeno. Fuoco di paglia, perché nessun altro dei suoi riesce vedere lo specchio. Nemmeno Cisco, sul contropiede orchestrato da Firenze e rimpallato da Piccoli: piattone spalancato, la porta resta lì. Idem per il sannita, accentratosi al 24′ per la botta alta. In precedenza, il figlio d’arte Zigoni in controtempo sull’imbucata di Panico. Lanni deve solo stare all’occhio. Al 38′ Mondonico sbuca di fronte piena sulla punizione di Genevier (fallo di Firenze su Piccoli) e poco più tardi Giorgione, servito tra le linee da Galeandro, la scaglia prima di entrare in area: una sfera da afferrare alta e l’altra a terra, l’angolazione non c’è o non si vede. Cisco slalomeggia chiamando Savini (40′) alla difesa della sbarra verticale di competenza. Giusto così. Dicembre s’inaugura il 6 a Gorgonzola con l’Olbia (ore 15), quindi la trasferta di Vercelli a Santa Lucia (17.30), l’anticipo del sabato sera a Carrara il 19 e il Piacenza da ricevere nell’infrasettimanale della diciassettesima mercoledì 23 sempre alle 20.45.
S.F.