Alma Juventus Fano – AlbinoLeffe 0-0FANO (3-4-1-2):
Voltolini 6; Sosa 6,5, Celli 6, Magli 6,5; Vitturini 6,5 (40′ st Clemente sv), Lulli 6, Tascone 6 (27′ st Lazzari 6), Liviero 7; Filippini 6,5 (40′ st Acquadro sv); Ferrante 6, Scardina 6,5. A disp.: Sarr, Diallo, Konate, Ndiaye, Maldini, Cernaz, Morselli, Setola, Selasi. All.: Epifani 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Cortinovis 7; Mondonico 6,5, Gavazzi (cap.) 6, Riva 6,5; Gonzi 6, Sbaffo 6,5, Genevier 6,5, Giorgione 7, Gelli 6; Razzitti 6 (13′ st Kouko 6), Cori 6 (34′ st Sibilli sv). A disp.: Athanasiou, Coser, Gusu, Stefanelli, Nichetti, Mandelli, Ravasio, Ruffini, Sabotic. All. Marcolini 6.
Arbitro: Kumara di Verona 6,5 (Perrelli di Isernia, Spiniello di Avellino).
Note: ammoniti Sbaffo, Sosa e Lulli per gioco scorretto. Corner 3-3, recupero 2′ e 3′.
Fano (Pesaro e Urbino) – A Fano l’AlbinoLeffe inforca gli occhiali (29 punti, le altre lì vicino sotto osservazione) e non azzecca il non c’è tre senza quattro. Ma dopo i bottini pieni di fila contro Ternana-Vis Pesaro-Giana era lecito attendersi una pausa per rifiatare, con qualche rischio corso nel finale della prima frazione. Poco male, perché si continua a viaggiare affiancati alla rivale di turno con differenza reti globale a favore, mentre all’andata a Ferrante aveva risposto ad Agnello (Sarr cacciato prima del pari). Un altro passo in avanti in direzione della salvezza diretta in attesa di due altri due scontri al calor bianco, contro Teramo (in casa, domenica 10 alle 16.30) e Renate (a Meda, il 17, 20.30), a quota 31 alla vigilia della decima di ritorno, partendo dai 2-2 e 2-0 a campi invertiti.
Pronti via, l’uno-due con Cori proietta il controllatissimo Sbaffo alla chance in caduta (parata) già entro il secondo giro di lancetta e a una cinquina Giorgione provvede all’allungo per Razzitti che non ci arriva. All’alba del ventesimo, via al botta e risposta che segna il cambiamento inerziale a favore dei locali: la sponda di Scardina libera la botta mancina di Ferrante che Cortinovis non trattiene, sull’altro fronte in capo a due minuti ancora la punta ex vicentina sbuca senza poter intervenire per tramutare in oro il calcio franco di Genevier rifinito dalla torre di Mondonico. Decisamente più pericolosi i marchigiani, da lì all’intervallo. Vedi il traversone di Liviero alla mezzora per l’impatto mancato di Scardina, la punizione a giro di Filippini (contatto Riva-Scardina) che si stampa sulla parte alta del legno alla destra dell’estremo seriano (42′) e al 44′ nuovamente il numero 1 che toglie le castagne dal fuoco sulla volée di Vitturini da dentro l’area, innescata dalla combinazione Filippini-Liviero dall’out sinistro e dalla seconda palla concessa in spaccata da Gavazzi.
Nella ripresa, al 5′, da rimessa laterale la mezzala sannita imbecca Razzitti sul lato mancino dell’area e una volta di più l’ultimo passaggio risulta fuori misura per il destinatario, nella fattispecie il partner d’attacco del sebino. Ma forse voleva essere una conclusione diretta, tanto volitiva quanto improbabile. Al 17′, invece, l’occasione è di quelle grosse, con la spizzata di Mondonico sugli sviluppi del tiro dalla bandierina destra di Genevier che favorisce la svettata di Riva, un po’ debole, tagliando dal secondo palo. La gestione delle operazioni prende il sopravvento sullo slancio e a Kouko, a freddo, alla prima palla utile sulle ali di una manovra collettiva non riesce di tenerla bassa dai 18 metri. Il cronometro segna 38, non succede più nulla.
Si.Fo.