di Matteo Bonfanti
Il mago, al secolo Emanuele Impicciché, ha fatto il suo dovere portando una meravigliosa Verdellinese al grande salto in Promozione. Perché iniziamo dal mister e non, per esempio, dal presidente o dal bomber? Il motivo è semplice, Impicciché è stato uno dei giocatori più forti del calcio bergamasco grazie a due piedi da urlo, raffinati e potentissimi. Chi scrive l’ha conosciuto cinque anni fa a Cesenatico, Emanuele, persona squisita, era la stella della Slemm di Sergio Chiari, un club che voleva laurearsi campione italiano Uisp Over 40. Cambi volanti, l’allora quarantasettenne Impicciché entrava per le punizioni e ne segnava una su due. Ora non le tira più, adesso i capolavori li fa dalla panchina e non è facile quando un giocatore dall’immensa tecnica diventa mister. Spesso finisce a far giocare sette attaccanti tutti insieme, Emanuele no, in questo momento è uno dei tecnici più bravi dell’intero movimento orobico.
Capitolo chiuso, ma doveroso perché l’allenatore serve tantissimo, a riprova che se ne hai uno pessimo, non vai da nessuna parte neppure se ingaggi l’intera rosa del Real Madrid. Se hai un mister intelligente, una società alle spalle entusiasta e determinata e un’ottima rosa vinci un campionato difficilissimo senza neppure faticare troppo e con un bel po’ di anticipo. E’ il caso della Verdellinese 2017-2018, da ieri pomeriggio una delle nostre big di Promozione dopo aver conquistato matematicamente il primo posto nel girone L di Prima.
Parliamo della società: il presidente si chiama Duilio Armanni ed è alla seconda promozione in cinque stagioni, segno che è uno tosto, che vuole il suo club sempre più in alto. Con lui gente competente e che conosce il nostro mondo a meraviglia, come il dg Andrea Gotti, il ds Andrea Giassi, i dirigenti Giuseppe Celestino Pizzo, Pierino Regonesi e Alessandro Menniti.
Passiamo ai ragazzi che hanno fatto l’impresa con la vittoria sul difficile campo di Carugate. A firmare il successo i due assoluti protagonisti di questa annata d’oro, Hebert Magri, classe 1980, centinaia di gol in ogni categoria, diciassette in questa stagione, semplicemente straordinario per cuore, opportunismo, classe e carisma, e Abdoulaye Fall Pape, classe 1992, l’anno scorso a far sfracelli col Città di Seriate, da settembre in biancoverde a sbranare le difese avversarie grazie alle sue geniali invenzioni in quel tratto di campo riservato ai geni del pallone. Detto dei talenti offensivi, squadra perfetta in ogni reparto: Ferraroli è un portiere difficilissimo da superare; le frecce Schembri e Paganelli, l’inesauribile Guinko, l’ex atalantino Mora e quel “Boss” di nome Bossi formano una difesa solida, ma pure capace di far ripartire l’azione nel migliore dei modi. Mediana prestigiosa con Ardenghi, Trono e Ubbiali che sono in questo momento i centrocampisti più completi dell’intera categoria perché sanno abbinare la tecnica sopraffina ai necessari chilometri a cui sono obbligati i pedalatori di ogni formazione. Poi i ricambi, gente di altissimo livello come Vitali, Martina, Ripamonti e Sanogo. Insomma complimenti a tutti, l’impressione è che in questo momento a Verdellino ogni persona sia illuminata.