In estate era stato presentato come il leader offensivo di una Pagazzanese che puntava a traguardi prestigiosi, poi la seconda ondata della pandemia ha spazzato via ogni sogno di gloria per il calcio dilettantistico bergamasco e non solo. Nicolò Rota, classe 1996, è uno abituato però a guardare avanti e non pensare troppo al passato anche se, riavvolgendo il nastro della sua carriera, è inevitabile menzionare alcune tappe di cui andare fieri. “Ho iniziato a livello di settore giovanile da piccolo a Monza – ha esordito l’attaccante -, poi Brescia, Atalanta e l’inizio del mio viaggio tra i grandi a Chioggia, Mezzocorona, Como, Messina, Grumellese, Mapello, Casazza, Breno, Lemine, Zingonia Verdellino e, appunto, Pagazzanese. Ho scelto Pagazzano in questa stagione perché, insieme ad altri compagni, ho sposato un progetto ambizioso: il presidente aveva le idee chiare, ci ha messo a disposizione strutture all’altezza, sognava di vincere il campionato. Purtroppo poi il nuovo stop ai tornei ha frenato tutti gli entusiasmi, ma l’ambiente mi aveva accolto alla grande. Rimanere con questi colori anche nella prossima annata sportiva? Visto il momento che stiamo passando, con pochissime certezze, mi viene difficile fare previsioni: dico solamente che se ci fossero le stesse ambizioni manifestate la scorsa estate, non direi di no. Vedremo quando sarà possibile ripartire, speriamo prestissimo, e poi tireremo le somme”.
Nel frattempo l’Eccellenza è pronta al riavvio in data 11 aprile: alcune formazioni bergamasche hanno dato parere positivo, l’opinione di Rota è chiara: “Ben venga la ripartenza, è un segnale di speranza per tutto il movimento calcistico di Bergamo. Tanti presidenti hanno fatto sforzi economici notevoli, con investimenti massicci, ecco perché ritengo sia giusto tornare in campo. L’augurio migliore è che non ci siano intoppi e che le partite possano disputarsi regolarmente, soprattutto senza interruzioni improvvise”.
La voglia di tornare a respirare profumo di campo è tanta, ma oggi il bomber è costretto a fare solo da spettatore: “Ho avuto una proposta da una società bergamasca, sembrava tutto fatto ma alla fine hanno optato per un altro giocatore. Dispiace, è andata così. Se arrivasse qualcosa nei prossimi giorni, ovviamente sono a disposizione. La questione rimborsi è l’ultima nei pensieri: se posso dare una mano a qualche squadra, non mi tiro certamente indietro. Mi sto allenando da solo, ci tengo molto alla mia condizione fisica, chi mi conosce sa che questo aspetto è importantissimo per me. Farlo sul campo con i compagni è un’altra cosa, ma in situazioni di emergenza ci si arrangia al massimo delle possibilità”. Il messaggio è indiretto: Rota scalpita, chi lo prende fa un affare. E i soldi non c’entrano nulla.
Norman Setti