Atalanta – Juventus 0-2 (0-0)
ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Djimsiti, Scalvini; Zappacosta, De Roon, Ederson (5′ st Boga, 20′ st Soppy), Maehle; Pasalic (15′ st Muriel), Koopmeiners; Zapata. A disp.: 1 Musso, 31 Rossi, 5 Okoli, 28 Demiral, 46 Palestra. All.: Gian Piero Gasperini.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny 6,5; Danilo 6,5, Rugani 6,5, Alex Sandro 6; Cuadrado 6, Fagioli 6 (20′ st Pogba 6,5), Locatelli 6, Rabiot 6,5, Iling-Junior 7,5 (37′ st Kostic sv); Di Maria 6 (37′ st Chiesa sv), Milik 5 (20′ st Vlahovic 5,5). A disp.: 23 Pinsoglio, 36 Perin, 3 Bremer, 15 Gatti, 19 Bonucci, 42 Barbieri, 20 Miretti, 30 Soulé, 18 Kean. All.: Massimiliano Allegri 6,5.
Arbitro: Doveri di Roma-1 6 (Berti di Prato, Colarossi di Roma 2; IV La Penna di Roma 1. V.A.R. Marini di Roma 1, A.V.A.R. Valeri di Roma 2).
RETI: 11′ st Iling-Junior (J), 45’+8′ st Vlahovic (J).
Note: premiato in campo prima della partita Evair, 30 gol in 89 presenze nell’Atalanta dal 1988 al 1991, con la maglia numero 9 dal presidente Antonio Percassi. Gara sospesa nei primi 2 minuti di recupero per i cori di discriminazione territoriale a Dusan Vlahovic (“Sei uno zingaro”) della Curva Nord nerazzurra. Primo pomeriggio soleggiato e caldo, spettatori 19.570 per un incasso di 594.408,56 euro. Ammoniti Rabiot e Maehle per gioco scorretto, Vlahovic per esultanza scomposta. Tiri totali 24-10, nello specchio 1-5, parati 1-3, respinti/deviati 10-3, legni 2-0. Var: 1. Corner 7-3, recupero 1′ e 9′.
Bergamo – Un inglesino alla prima perla ai piani alti e un serbo che si vendica col raddoppio sull’ultimo contropiede di Chiesa dopo essere stato bersagliato da cori cretini dalla Curva Nord Pisani. Se il dedicatario forse sarà un po’ arrabbiato da lassù, l’Atalanta quaggiù perde il treno per la Champions rimanendo comunque sesta al cospetto di una Juventus seconda al netto delle future penalizzazioni di ritorno. Nulla da dire sul successo esterno, figlio dell’organizzazione e del sacrosanto cinismo da big, mentre l’attacco di casa è ricaduto nel malvezzo delle polveri bagnate.
Apre le ostilità Koopmeiners (alto dal limite) su un recupero rilanciato da Scalvini (6′), mentre Iling, il primo a guadagnare il fondo senza oltrepassare le maglie difensive di casa, respinge una conclusione di Ederson e più tardi (13′) anche quella, sempre da fuori, di Toloi, dopo uno scambio fra trequarti e Zapata con scarico di quest’ultimo. Chiude il cerchio delle mezze chances, sempre su retro-appoggio del centravanti, Pasalic a giro alle soglie del quarto d’ora sorvolando l’incrocio. Poco più tardi è Alex Sandro a spezzare la trama fra il colombiano e Zappacosta e anche i bianconeri hanno la loro occasione, da fermo, quando il gioco delle torri tra Rabiot e la retroguardia bergamasca provoca il tentativo al volo di Cuadrado rintuzzato in angolo dal croato. Ma è Di Maria a sfiorare il vantaggio, al 22′, allargando appena oltre il vertice destro di piattone sul retropassaggio di Koopmeiners per De Roon troppo corto. Segue la spizzata a lato di Milik su pallone morbido del panita juventino dalla trequarti. Scalvini salta a sua volta mancando il bersaglio sul primo corner del mancino olandese dalla destra (25′) anche perché è il palo a opporglisi; dal traversone del mancino olandese, invece, sbuca il laterale di Sora che alza la mira disimpegnandosi nella stessa specialità (29′). Superata la mezzora Locatelli rischia il mani per fermare il Toro di Cali sul la di Maehle e dal corner susseguente scaturiscono il conato di seconda di Fra’ Martino respinto da Danilo e la ribattuta di Ederson oltre il lato corto di sinistra: il check scagiona Rugani, niente braccio o mano, o meglio arto attaccato al corpo combinato con la distanza ravvicinata.
Toloi e Scalvini (40′) ci provano, ma i rimpianti sono soprattutto di Super Mario, capace di centrare i dirigibili alle soglie dell’intervallo su palla da sinistra del mancino olandese oltre il lato corto. E al rientro dal tunnel la Juve passa: Iling borseggia Zappacosta e serve Rabiot, il rimpallo tra Maehle e Milik funge da assist per la botta a piatto aperto del londinese sotto la traversa. Toloi (16′) svetta imperfettamente sull’angolo di Koopmeiners a ruota del cambio Pasalic-Muriel. Boga viene messo fuori uso da Rabiot, Pogba ci prova al culmine della combinazione Vlahovic-Di Maria imboccando però Sportiello (22′), due minuti scarsi e De Roon serve Muriel, sinistro addosso a Danilo. Szczesny è attento sulla punizione di Koopmeiners (a due con Lucho) alla mezzora.
Il Ronaldito ottiene il quinto tiro dalla bandierina, ribattuto il quale Maehle tenta l’improbabile esterno da 25 metri appoggiato da Soppy a nove sinfonie dal novantesimo. Sul sesto De Roon stacca male (40′). A 1′ dal 90′ Vlahovic si fa ipnotizzare da Sportiello sul preciso smarcamento di Rabiot, quindi il secondo legno atalantino di Zappacosta convergendo dalla sinistra. I primi due minuti di recupero scorrono senza giocare, perché l’arbitro Doveri applica il regolamento. E l’ex viola castiga in lob, poco al di qua del limite, il tifo troppo caldo di casa. Perché offendere la gente quando è il tuo club che poi ci rimette?
Simone Fornoni