BALOGOLdi Evro Carosi*

Mi ero appisolato. Come se anche il mio sonno ci tenesse, mi risveglio dieci minuti prima dell’inizio. Riesco ad ascoltare solo alcune di quelle ovvietà che fanno rivoltare Marconi nella tomba. Una rapida inquadratura dell’Ilaria satellitare in una posa tanto naturale da somigliare alla casalinga che vuol sapere se i suoi cannelloni sono buoni e si comincia.
Bergomi sente la solennità del momento. Crede di essere dentro la playstation. Glielo dicono ma non si riprende.
Gol di Marchisio! Riesce a godere solo chi soffre di eiaculatio praecox, perché dopo appena due minuti l’Inghilterra pareggia. Nel secondo tempo gol di Balotelli, che appoggia facile in rete. Come da liturgia, è il momento di trasformare l’acqua in vino e si enfatizza oltre misura. Questa volta però, per la paura di andare in bianco, nessuno si eccita. La gara è esaltante. Un arrapato Caressa vede “imbucate” ovunque e va vicino all’orgasmo quando ci assegnano una punizione dal limite. Può finalmente invocare la “maledetta”. Clamorosa traversa e, purtroppo, per lui è coitus interruptus. Cinque minuti di recupero e poi mi fumo la lungamente attesa sigaretta del post, nel senso di partita.
Sono felice e rilassato. Resto ancora un po’ davanti al televisore. La giacca color trasù di ciuc indossata da Del Piero attira la mia attenzione. La sua voce, invece, risveglia il mio sonno. Abbiamo vinto! Adesso spengo la luce e cosi sia.
*Maestro di bella scrittura, cantautore e cantante famoso