Italia – Pontisola 3-0Italia primo tempo (4-3-3):

Sirigu, De Silvestri, Ranocchia, Ogbonna, Astori, Verratti, Aquilani, Florenzi, Diamanti, El Sharaawy, Gabbiadini. All.: Prandelli
Italia secondo tempo (3-5-2): Marchetti, Maggio (18’st Cerci), Pasqual, Ogbonna, Astori, Ranocchia, Verratti, Aquilani, Montolivo, Osvaldo, Balotelli.
Pontisola: Natali (1’st Mora), Traini (12’st Messedaglia), Bottini (1’st Mazzucotelli), Ruggeri (12’st Berera), Perico (25’st Colombo), Vanoncini (1’st Suardi), Risi (1’st Rossetti), Stucchi (1’st Milesi), Salandra (10’pt Luzzana (25’st Gotti)), Crotti (25’st Leghi), Augello (25’st Ghisleni). All.: Del Prato
Reti: 22’pt Diamanti (I), 11’ (rig.) e 23’st (rig.) Balotelli (I)

Torino – Sontuoso Pontisola. Anche al cospetto della Nazionale. Soltanto tre gol, peraltro tutti su palla inattiva, condannano i ragazzi di Del Prato a un’innocua sconfitta, che profuma della consacrazione per una squadra e una società, assunte in una dimensione che va ben  oltre la provincia, e la regione. E adesso tutti conoscono il potenziale di una compagine che, oltre alla platonica Coppa Disciplina, ha saputo guadagnare con il tempo risultati di prestigio e un posto al vertice del calcio lombardo, alle soglie del professionismo. Nel tripudio dei tifosi bergamaschi, e del festante settore giovanile sanpietrino, accorso in massa per applaudire i Blues al cospetto degli azzurri, è “Il Faraone” El Shaarawy a rendersi pericoloso per primo, ma il tiro dal cuore dell’area si spegne sul fondo. Poco dopo sale in cattedra Natali, che vola all’incrocio per smanacciare il colpo di testa di Florenzi. Il Pontisola sfodera il primo ruggito, con il solito strepitoso Crotti, ma il colpo dalla distanza diventa preda di Sirigu. Ci vuole la classica invenzione del singolo per sbloccare il risultato. Al 22’ Diamanti, compagno di Del Prato ai tempi dell’AlbinoLeffe, disegna una parabola delle sue e la palla si insacca imparabilmente per il vantaggio azzurro. Nel secondo tempo, spazio alla girandola dei cambi e il colpo d’occhio è di quelli che lascia il segno. Entrano, via via, tutte le giovani promesse dal Pontisola, fino ai classe ’96 Gotti e Colombo, ma i Blues dimostrano di poter vendere cara la pelle, cedendo soltanto dinanzi ai due rigori concessi all’Italia, e puntualmente trasformati da Osvaldo. Berera sfodera addirittura il tunnel su Montolivo, mentre i solisti azzurri vengono braccati senza pietà dai ragazzi terribili di Ivan Del Prato, evidentemente galvanizzati dal grande appuntamento. Al triplice fischio l’applauso è tutto per i Blues; splendidi interpreti al cospetto dei mostri sacri della Nazionale.
Nikolas Semperboni

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