La parolina magica è “variabile”. Sta tutto in quell’aggettivo il chiarimento della Figc sul protocollo per la ripresa dell’attività dilettantistica e giovanile. Nel dettaglio: “Si specifica che il modello di organizzazione e svolgimento delle gare, in modalità “a porte chiuse” o, se consentito, con la presenza di pubblico, deve considerarsi “variabile” in considerazione delle caratteristiche degli impianti e delle competizioni che vi si disputano. A questo proposito e con specifico riferimento al modello organizzativo applicabile alle gare delle competizioni della Lega Nazionale Dilettanti e del Settore Giovanile e Scolastico, la fascia temporale indicata per la gestione delle procedure indicate dal protocollo dovrà essere commisurata all’effettivo numero e durata delle gare previste in modalità a rapido svolgimento, diversamente da quanto applicabile in caso di gara unica ovvero di Match-Day”. Nel famigerato protocollo, datato 10 agosto, si leggeva: “La fascia temporale di gestione del giorno gara (Match Day) dovrà essere considerata nell’arco di 6 ore di attività, compresa la partita, suddivisa in diverse finestre temporali (ciascuna delle quali è di circa due ore). Impedendo, di fatto, che diverse partite potessero susseguirsi in un determinato arco temporale, come di regola avviene nelle competizioni giovanili. Viene introdotto, quindi, un opportuno criterio di elasticità. Importante anche la precisazione riguardo alla presenza di pubblico: “Il numero massimo di persone ammesse nell’impianto (oltre agli spettatori, se autorizzati) dovrà in ogni caso essere commisurato alle caratteristiche dello stesso, tenendo conto ove consentito anche dell’utilizzo contemporaneo di più campi di gioco. Ciò significa, di conseguenza, che è possibile ammettere in ciascun recinto di gioco il numero di persone consentito per la singola gara, fermo restando il numero massimo di persone previsto dal protocollo nelle aree comuni dell’impianto, che deve essere comunque sempre limitato alle figure strettamente necessarie previste per lo svolgimento delle gare”, laddove si indicava un numero preciso: “Il numero massimo di persone ammesse allo stadio (oltre agli spettatori, se autorizzati) varia in considerazione delle caratteristiche degli impianti e delle competizioni che vi si disputano (campionati nazionali, regionali, provinciali, ecc.) e va tendenzialmente contenuto in non più di 140 unità”. I chiarimenti sono una parziale risposta ai dubbi espressi dal Comitato Regionale lombardo, su input delle società, oggetto di una missiva inoltrata il 26 agosto. Nei prossimi giorni è atteso un incontro tra Figc, Lega Nazionale Dilettanti e Settore Giovanile Scolastico per chiarire altri aspetti del protocollo.
Giuseppe Fappiano