Ieri al bellissimo evento atalantino al Golf del Parco dei Colli c’era anche il Papu, che, a mio parere, è attualmente il giocatore che meglio rappresenta quali qualità debba avere un calciatore al giorno d’oggi per essere considerato un fuoriclasse. Pur essendo uno dei fantasisti più forti della Serie A, tra i pochi che abbinano tecnica, fantasia, ma pure cuore e polmoni, sa benissimo che il suo ruolo non è più solo quello che recita meravigliosamente sul rettangolo di gioco. Il ragazzo argentino è infatti l’ambasciatore della Dea in terra e ieri ho avuto l’impressione che il suo comportamento gentile, paziente, coinvolgente, divertito e sorridente abbia cambiato il volto dell’Atalanta nel mondo. Che i nerazzurri siano agli occhi dell’Italia una squadra coraggiosa, genuina, ma anche molto allegra, spensierata e simpatica, è sia per gli straordinari risultati, ma anche perché il suo capitano è così in pubblico, sui social, e, da quel che mi dicono gli amici in comune, anche in privato. La sua dolcezza coi bambini, le risate coi grandi, quel modo sudamericano di amare ogni persona che incontra sulla sua strada, dedicandosi, sono il migliore spot per la Dea e pure per il calcio italiano.
Matteo Bonfanti
Qui è abbracciato a mio figlio Zeno, innamorato perso di lui, che lo ha tormentato chiedendogli l’autografo anche per i suoi amici, il Papu è stato paziente e tenerissimo e queste righe sono per ringraziarlo