Alessandro Buongiorno, non Isak Hien, è il colpaccio in canna all’Atalanta per chiudere col botto la finestra estiva del calciomercato più pazzo e insieme ambizioso dell’intera storia societaria. Il torinista arriverebbe a Zingonia per 25 milioni, compresa una contropartita tecnica mai sgradita come il laterale Brandon Soppy, bocciato dal maestro Gian Piero Gasperini ma recuperabile dall’allievo Ivan Juric tanto da essere rimasto in ballo per settimane nel possibile scambio con Wilfried Singo, poi finito al Monaco. C’è anche un Aleksey Miranchuk in ballo, misteriosamente fermo fin dal giorno del raduno. Torinese, nazionale anche senior, Buongiorno, laurea triennale in economia, da pro ha 110 partite e 1 gol alle spalle, di cui 31 nei prestito cadetti fra Carpi e Trapani.
Il canale è aperto sotto il pelo dell’acqua per il ragazzo mancino del ’99, l’ideale da perno a tre, e mentre si attendono sviluppi si resta in attesa anche dell’ufficialità di Merih Demiral all’Al Ahli per 20 milioni. Il tesoretto nelle casse societarie è cospicuo come non mai, 146 milioni potenziali (bonus inclusi) tra Hojlund (75+10), Boga (18+4), Maehle (13), Demiral (20) e Latte Lath (5+1). Finora, invece, le spese sono state pari a 0 per gli svincolati Kolasinac e Adopo e un centinaio lordo per tutti gli altri, da Bakker (10) a Scamacca (25+5) passando per il più costoso di sempre Touré (28+3) e De Ketelaere (29; 3 di prestito, 22 a saldo, 4 di bonus, 10% sulla futura rivendita).