È stata una serata perfetta, proprio grazie alla sua imperfezione.
L’emblema perfetto della vita reale, dove non puoi cullarti pensando ad una perfezione che non può esistere.
L’Atalanta di ieri, per nulla impeccabile, è stata davvero perfetta.
E non è un paradosso.
È la vita stessa che ce lo ricorda ogni giorno.
Perché se vivi con coraggio, con spirito di abnegazione, con entusiasmo e gioia, la perfezione l’hai già raggiunta a prescindere.
Ieri la Dea è stata questo: audacia, forza, spirito di gruppo, cuore, muscoli, ma anche errori banali, proprio come accade nella quotidianità.
Il popolo atalantino, ieri, ha avuto in regalo lacrime di gioia, che scorrevano sulle guance incredule di ogni età e ceto sociale.
Immersi in una baccanale di emozioni che è sfociata, più volte, in un delirio collettivo.
La perfezione forse non esiste, ma l’Atalanta è la cosa più vicina a rappresentarla.
Proprio perché è imperfetta, è perfetta per tutti noi.
Perfettamente imperfetti.
Stefano Pagno Pagnoncelli