L’Atalanta si presenta in Europa con una vittoria scintillante: 2-0 ai modesti polacchi ma il punteggio sta stretto ai nerazzurri e non è un caso che il migliore in campo del Rakow è stato il portiere Vladimir Kovacevic che ha salvato di tutto e di più ma non ha potuto opporsi ai colpi di testa di De Ketelaere e di Ederson. Un successo strameritato al termine di una partita dominata dal primo minuto all’ultimo. L’Atalanta ha subito aperto lo scrigno che celava la chiave del dominio e non lo ha mai chiuso, del resto i dati finali della partita lo confermano: 59% di possesso, 29 a 3 tiri totali, 10-1 tiri in porta, 11 angoli a zero, solo un pericolo nel finale ma Musso ha effettuato la parata decisiva ed ha permesso di chiudere la partita senza subire un gol, peraltro poco probabile considerata l’inanità offensiva della formazione del Rakow Czestochowa. Gasperini ha dichiarato che c’erano le condizioni per schierare un trio votato ad attaccare la porta avversaria formato da Lookman, De Ketelaere e Muriel, supportato da tutti gli altri compagni di squadra ed esaltato dalla prestazione spettacolare del giovane fiammingo, i suoi antenati pittori dipingevano meraviglie di quadri, egli lo fa con i piedi e con i colpi di testa. Ecco proprio qui sta il disegno tattico della squadra: il ruolo di centravanti. Mancano Scamacca e Tourè, allora tocca da De Ketelaere. Sì, proprio lui perché quando Gasperini lo ha mosso come pedina al centro dell’attacco e non più a destra è stato fondamentale nel decidere la partita. Un gol di testa su cross perfetto di Zappacosta e almeno altri due che non sono finiti oltre la linea bianca della porta solo perché Kovacevic era in serata da miracoli. Se nel Milan era ai margini, magari anche per responsabilità personali, con la maglia dell’Atalanta, come dicono i politici italiani, è “al centro del progetto”. Ma non solo CDK, tutti gli altri hanno dimostrato di aver ritrovato, se mai l’avessero persa, “l’anima” della tradizione atalantina ed europea. E il popolo nerazzurro si è esaltato ed ha esultato come nelle più belle notti d’Europa. Musso, che dimostra di aver gettato alle ortiche incertezze e dubbi con una paratona sull’americano Lederman, ha evitato un finale da possibili incubi, Toloi che sta ritrovando la condizione e comincia a sganciarsi in avanti, Djimsiti perno insuperabile al centro della difesa, Scalvini a sinistra solido ed efficace, poi i due esterni: Zappacosta che spinge ed effettua il cross decisivo per il primo gol, Ruggeri che conferma progressi a vista d’occhio con traversoni precisi e mirati come quello del raddoppio di Ederson, in mezzo Koopmeiners più mediano che incursore ma lucido e anche un po’ visionario, De Roon la concretezza e la solidità fatte persona, poi le maniere forti sono il suo pane, per questo ammonito, sostituito da un Ederson in serata di grazia, un gol e sempre pronto nelle azioni di gioco. In attacco abbiamo già cantato le lodi di CDK, Muriel che prima al centro poi a sinistra ha cercato il gol, perfino di testa, e ha lottato con determinazione, mai vista prima, Lookman che sfiora il gol e crea grattacapi alla difesa polacca. Insomma un’Atalanta che quando respira l’aria dell’Europa non tradisce mai.
Giacomo Mayer