Le scelte di Gasperini per il Monday Night dell’Olimpico di Roma, sono state viziate dall’incombenza del decisivo retour match di Copenaghen. A rubare la scena nella serata capitolina, è stato il tridente d’attacco composto da quei giocatori sbarcati in estate a Bergamo: Zapata terminale offensivo, innescato alle spalle dalla qualità tecnica del tandem Pasalic-Rigoni. Devastante l’impatto dei tre in quello che, per coefficiente di difficoltà, era l’impegno più proibitivo di questo scorcio iniziale di stagione. In occasione del pareggio di Castagne, Zapata estrae dal cilindro una giocata da grande attaccante: affondo in area dalla destra e sassata in diagonale che si stampa sul palo, prima della ribattuta vincente dell’esterno belga. Travolgente il colombiano, quando può svariare su tutto il fronte. Per informazioni chiedere a Manolas, letteralmente bruciato nella ripartenza del minuto 28, dove il 91 veste gli inediti panni del rifinitore e regala a Rigoni il pallone che l’argentino converte nel suo primo sigillo in nerazzurro. Rigoni, appunto. Un esordio da urlo, una doppietta straordinaria di un calciatore a cui è bastata mezza partita per far capire a tutti che la parola “alternativa” è un abito che gli va già molto stretto. La polaroid della sua serata è la splendida triangolazione tutta in verticale, inscenata con il compagno Pasalic al 38′: sponda e sovrapposizione in favore del croato, bravo poi a rifinire nuovamente per il 24 che griffa la sua prima doppietta italiana. Un’ intesa già straordinaria quella con il croato ex Milan, già autore di due gol e un assist tra campionato e coppa. Cifra tecnica di categoria superiore e una capacità straordinaria di raccordo tra le linee. Pensiamo a loro tre, pensiamo a Gomez e a Barrow. La palla passa ora a Gasperini che si ritrova tra le mani un potenziale offensivo dalle prospettive devastanti.
Michael Di Chiaro