Fabrizio Carcano

L’Atalanta vede allontanarsi il sogno. Per ora di qualche settimana. Poi si vedrà, si saprà, si capirà.La Champions League si prepara ad un inevitabile stop. Come l’Europa League.
I contagi e le quarantene della Juventus e del Real Madrid hanno fatto slittare le gare di ritorno degli ottavi di finale a data da destinarsi.

Probabilmente ad aprile. Le due squadre dovranno restare in quarantena per una decina di giorni. E a questo punto è impensabile giocare a marzo. In Italia le attività sportive sono ferme fino al 3 aprile, la Spagna ferma la Liga per le prossime due settimane, Olanda e Belgio hanno stoppato i loro campionati fino al 31 marzo. Ma sono attesi stop anche in Francia e Germania. Resiste la Premier League che si dovrebbe giocare regolarmente e a porte aperte il prossimo fine settimana.

Martedì i vertici della UEFA si riuniranno per decidere il futuro delle due coppe europee. E si confronteranno con le varie leghe nazionali. I club, ovviamente, per introitare i diritti televisivi è una parte dei biglietti se dovessero riaprire gli spalti, spingono per sacrificare gli Europei di giugno per allungare il calendario e terminare i campionati e le coppe. Le Federazioni, ovviamente, non vogliono far saltare gli Europei e le federazioni, va ricordato, hanno l’ultima parola essendo titolari del pallone, anche se poi l’organizzazione delle competizioni di club viene demandata alla Uefa e alle leghe nazionali.
La mediazione dovrà essere anche politica.

Ma intanto si stanno fermando gli altri sport di squadra e la Formula 1 e il MotoMondiale stanno aggiornando i loro calendari a maggio.

Lo snodo è il calendario. L’Atalanta, per fare un esempio, deve giocare tredici partite di campionato e due di Champions. Ripartendo il 4 aprile si potrebbe fare incastrando i turni infrasettimanali.
Tutto questo dando per scontato anche il sacrificio della Coppa Italia, rimandata a settembre.
Slittando di una o due settimane tutto si complicherebbe, dopo il 18 aprile, se non si giocasse neppure quel fine settimana, diventerebbe praticamente impossibile infilare 13 gare di campionato, due di Champions e mantenere date libere per le eventuali semifinali.
Perché si dovrebbe arrivare a luglio, obbligando le squadre ad un giro completo del calendario: la Dea si è radunata l’11 luglio, come gli altri club, sarebbe impensabile giocare e allenarsi per un anno intero.
Senza contare che slitterebbe anche la prossima stagione considerando anche una pausa di cinque o sei settimane prima dei raduni.

Martedì se ne saprà di più.