Atalanta – Hellas Verona 1-2 (1-0)ATALANTA (3-4-1-2):
Pardel 6,5; Guerini (cap.) 5,5, Tavanti 5,5 (45′ st Jonsson sv), Tornaghi 6; Ghezzi 5,5 (28′ st Martinelli 6), Mensah 6,5 (1′ st Armstrong 6), Riccio 6, Cassa 6; Bonanomi 7 (28′ st Capac 6); Fiogbe 7 (35′ st Camara sv), Vavassori 6,5. A disp.: Torriani, Obric, Simonetto, Ragnoli Galli, Orlando, Castiello. All.: Giovanni Bosi 6.
HELLAS VERONA (3-5-2): Ravasio 5,5; Nwanege 6 (45′ st Popovic sv), Calabrese (cap.) 6,5, Corradi 6,5; Patanè 7,5, Dalla Riva 6 (28′ st Szimionas 6,5), D’Agostino 5,5, Cisse 7 (35′ st Pavanati sv), Riahi 6; Cazzadori 5,5 (28′ st Vermesan 6), Ajayi 5,5 (44′ st Agbonifo sv). A disp.: Toniolo, Ramage, Dentale, De Battisti, Doucoure, Fagoni. All.: Paolo Sammarco 7.
Arbitro: Cappai di Cagliari 6,5 (Galigani di Sondrio, Farina di Brescia).
RETI: 4′ pt Fiogbe (A), 19′ st Cisse (V), 24′ st Corradi (V).
Note: pomeriggio primaverile, spettatori . Ammoniti Mensah, Bonanomi, Rihai, D’Agostino e Riccio per gioco scorretto. Occasioni da gol 10-12, tiri totali 12-16, parati 3-5, respinti/deviati 4-1, legni 1-0. Corner 3-6, recupero 2′ e 6′.
Alzano Lombardo – La punizione di Cisse e la testata di Corradi per ribaltare la zampata sottoporta di Fiogbe, uguale terzo posto lasciato virtualmente alla Lazio a una giornata dal termine della regular season. La Primavera dell’Atalanta saluta il “Carillo Pesenti Pigna” accoppiando al ko di Bologna anche quello interno con l’Hellas Verona, per di più in rimonta, e la decima sconfitta stagionale la fa scendere nella griglia dei playoff. Ora manca l’Inter, oggi sconfitta proprio dalla concorrente diretta dei bergamaschi, da visitare al gong. L’appuntamento successivo per provare l’accesso alle Final Four sarà, salvo scossoni ovvero successo ai danni della capolista, a sua volta a rischio di posizione a favore della Roma, e ko laziale in casa di un Empoli senza nulla da raccontare al campionato, venerdì 24 maggio contro Sassuolo o Torino, in ogni caso quarta contro quinta, al Viola Park di Bagno a Ripoli.
Si comincia maluccio con l’errore in uscita di Mensah, rimasto impunito perché Pardel intercetta in volo il destro a giro di Cisse, ma alla prima chance il beninese infila il tap-in in spaccata sotto la traversa: bel borseggio a D’Agostino di chi aveva perso palla allo start, Bonanomi pesca il mancino poco incrociato di Vavassori e la respinta di Ravasio, ex Villa Valle, è davvero troppo corta per non essere un succulento vassoietto. Al nono, sinfonia stonata delle catena difensiva nerazzurra di sinistra con ipnosi da portiere subìta da Dalla Riva in scia a Patanè: tiro ravvicinatissimo, il polacco s’accartoccia. Una lunga pausa di chances precede la successiva, quella del possibile raddoppio atalantino (24′), sempre con gli stessi protagonisti del vantaggio in canna proprio al rompighiaccio, lesto a girarsi sul la dal lato del trequartista sovrappostosi alla seconda punta ma con tiro decisamente masticato, seppur fuori di non molto. Non esattamente un pari mangiato, invece, quello in gioco aereo di Ajayi che a due tocchetti dalla mezzora si sbilancia malamente sulla traiettoria dalla bandierina destra del pendolino destro gialloblù.
Il confronto, di tanto in tanto, aumenta i ritmi, condizionati dal caldo semiestivo, vivacizzandosi. Come alla dozzina dall’intervallo, quando la rimessa di Ghezzi proietta verso il fondo il primo marcatore sul cross del quale Cassa schiaccia di testa, dove il campo è quasi finito, scheggiando la parte alta della traversa. In capo a un tris cronometrico, la serpentina in taglio di Cisse provoca un altro pericolo per Pardel dal limite, anche se il guantìpede locale è sul pezzo e Ajayi in offside, mentre poco più tardi è ancora lo scatenato Fiogbe a resistere a una carica per la doppia occasione Riccio-Vavassori, murati con opposizione in scivolata in ultima istanza di Calabrese, lo stesso che devierà al 44′ il tracciante del convergente italobrasiliano; di là ci provano di testa il futuro match winner (alto) al quarantesimo da azione da corner e Alphadjo prima del recuperino su una seconda palla, a imitazione di Mensah, più un alleggerimento per evitare una ripartenza che altro, grinta e presenza pazzesche in mezzo a qualche pallone smarrito di troppo.
La ripresa assiste a un altro vano tentativo di bis (6′) sotto forma di incornata di Riccio, telefonatissima per la presa bassa del bergamasco tra i pali veronesi, su invito da corner sinistro di Bonanomi. Al decimo mossa dello scorpione pretenziosa di Cazzadori, da centro area, sul pallone morbido di D’Agostino spondato da Riahi. Innocuo come il mancinino strozzato di Cisse aperto da Dalla Riva a tiro del quarto d’ora. Tutto molto estemporaneo, al pari della girata di Cassa in asse con la catena destra poco prima, stoppata dall’ottimo perno ospite. Allarme rosso, invece, su accentramento e sinistro in corsa di Patanè che Pardel deve deviare in angolo a tutto braccio solo tre minuti dopo. Il segnale decisivo, lo spartiacque. Il migliore dei veneti, infatti, si procura il fallo e calcia verso l’incrocio da una ventina di metri: la palla s’abbassa appena e per l’Under 19 di Zingonia è tutto da ricominciare da capo. Peccato che a segnare sia il braccetto sinistro degli altri incocciando di fronte piena l’ennesimo corner di Patanè a metà secondo tempo, una doccia che più gelida di così non si potrebbe. Girandola di cambi e Ravasio dice no al fendente appena da fuori di Riccio appoggiato da Capac (32′), penultima palla gol dei Bosi-boys che si perdono in mezzo ai cambi: a dieci dal novantesimo, Cisse prima di uscire pesca Vermesan che allarga di sinistro, un minutino e Capac sfugge a Calabrese da destra calciando alto sul ritorno del difensore. Nel finale, più Hellas che altro.