di Matteo Bonfanti

E’ un po’ che non faccio un articolo, mi capita alle volte. Entro nella parte del direttore più pazzo del mondo e mi metto a riorganizzare, male, il nostro giornale. Poi la smetto, che mi accorgo che sto facendo un sacco di danni, tra l’altro rompendo le balle un po’ a tutti. E allora torno a scrivere che è la seconda cosa nella mia personale top ten dal titolo “le ragioni per cui vale la pena vivere”, stilata intorno ai sedici anni una notte a Consonno con Dretz (Fabrizio Rota) e Vetz (Vito Spampinato), due grandi, e mai più cambiata.
La prima ragione è scontata, è ciò che piace a chiunque sulla Terra e credo pure agli extraterrestri e non c’è bisogno manco di dirla perché tira avanti l’umanità da sempre, in definitiva è l’atto che dopo nove mesi ci porta a nascere, insomma è far l’amore, ostia l’ho detto anche se non volevo. Ma è parecchio divertente e ha addosso un suono bellissimissimo, paragonabile a “mare d’inverno”, due parole tenere e dure, che a sentirle in bocca alle persone mi fanno stare meravigliosamente bene. Riassumendo: al primo posto scopacchiare, al secondo scribacchiare, al terzo sicuramente volere bene, che è ascoltare, dare carezze e fare facciotte divertenti alla gente che ti sta nel cuore, nel profondo, in alto a destra.

amariani-mirco-1-768x368 Dalla quarta posizione alla decima sono bizzarro, eccovi l’elenco: i gol di Van Basten nell’Olanda campione d’Europa 1988, a cui penso se non riesco a dormire e sono reti magiche, che mi fanno scappare l’insonnia; il primo Kakà con la maglia del Milan, soprattutto una sera a Manchester; divorare crudi un centinaio di tortellini fatti a mano da mia nonna Pina, che fa l’impasto e stende la pasta recitando il rosario; camminare a caso all’orario dell’aperitivo in Città Alta; le strampalate domande dei miei figli, Vinicio e Zeno, quando stiamo a chiacchierare sull’Adda, sponda bergamasca; i Saluti da Saturno (nella foto il leader Mariani ndr), che sono la musica più bella che c’è ora in Italia. Concludo la mia hot list con le serate che ci facciamo coi Maledetti, i miei amici, Greta Bergamelli, Erica Bonzi, Daniele “Pablo” Agazzi, Ermal Rrena, notti tragicomiche che passano in un secondo tanto sono folli e a perdifiato.

E adesso tocca a voi. Copiando una vecchia idea di Cuore, giornale geniale degli anni novanta, diteci i “dieci motivi per cui vale la pena vivere a Bergamo (ma pure altrove se non siete delle Orobie)”. Non ci sarà censura. Ogni ragione ci troverà d’accordo. Se ci mandate le foto di chi vi fa stare al mondo felici e soddisfatti, facciamo i salti di gioia e ve le pubblichiamo (mail: bergamosport@gmail.com). La prima classifica è la mia, la prossima già domani.

1 – Far l’amore – 1 voto
2 – Scrivere – 1 voto
3 – Volere bene – 1 voto
4 – I gol di Van Basten all’Europeo 1988 – 1 voto
5 – Le immagini del primo Kakà con la maglia del Milan – 1 voto
6 – I tortellini di Giuseppina Cremonini – 1 voto
7 – Camminare a caso magari un po’ sbronzo verso le 18 in Città Alta – 1 voto
8 – Vinicio e Zeno Bonfanti a chiacchierare sull’Adda (sponda bergamasca) – 1 voto
9 – I Saluti da Saturno – 1 voto
10 – I Maledetti: Greta Bergamelli, Erica Bonzi, Daniele “Pablo” Agazzi, Ermal Rrena (nella foto sotto, ndr) – 1 voto

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