L’effetto di un infortunio non riguarda solo l’aspetto prioritario della perdita dell’integrità fisica del giocatore, ma porta con sé un “valore economico” legato alla mancata erogazione delle sue prestazioni. I suoi costi non riguardano solo operazioni, trattamenti e riabilitazione, ma coinvolgono in modo pesante la società che li subiscono, non solo costi diretti, ma anche per i costi indiretti o le scelte obbligate che possono cambiare drasticamente target ed obiettivi di una intera stagione.

Una buona prevenzione infortuni o il miglioramento di situazioni a rischio, non possono non passare dalla fase che precede l’allenamento (PRE e POST allenamento) e dal monitoraggio dei carichi su cui tutti i preparatori atletici vigilano con attenzione. L’obiettivo di ogni preparatore atletico è ridurre al minimo gli infortuni garantendo benessere fisico ai propri atleti.

Nel gioco del calcio e dello sport in genere il rischio di farsi male c’è e ci sarà sempre,ma è importante comprendere le dinamiche degli infortuni e come la corretta programmazione del lavoro fisico, tecnico e tattico sia un punto di partenza fondamentale.Le domande sono sempre le stesse, partono spesso da: “quanto carico devo dare al mio atleta?”

La base principale per prevenire gli infortuni, è sapere misurare il carico di lavoro interno ed esterno, renderlo oggettivabile, comprensibile e rispettando le leggi della fisiologia dell’esercizio fisico e dello sport. Poi nello specifico ci si chiede:

  1. Quanto carico somministro e a che intensità?
  2. Qual è l’obiettivo della seduta del giorno?
  3. Che intensità ha avuto l’allenamento effettuato?

Le risposte dovrebbero essere sempre le stesse:

  1. Servono raccolta e valutazione nei dati del pre-allenamento dell’atleta (scala recupero e disponibilità), in associazione ove possibile, alla misurazione della HRV (Heart Rate Variability), per capire come stia prima di iniziare la seduta, per sapere quanto e quale carico somministrargli. 
  2. In base all’obiettivo della seduta, aerobico, forza, tecnico tattico ecc., si devono valutare i relativi carichi individuali ed intensità in base alla condizione fisica del soggetto. 
  3. La raccolta nel vostro data base della valutazione dei dati post-allenamento sullo sforzo percepito (RPE) se possibile anche con la frequenza cardiaca registrata e dati GPS, vi daranno le indicazioni necessarie.

In tutto questo come precedentemente precisato, è importante organizzare un adeguato programma di allenamento preventivo pre-allenamento e post-allenamento, organizzati secondo le esigenze dei propri atleti, previo uno screening chine-morfo-funzionale in statica e dinamica per conoscerne eventuali deficit.

Sappiamo che il protocollo riconosciuto scientificamente per la prevenzione degli infortuni nel calcio, è il FIFA 11+, che prevede una serie di esercizi basati sulla corsa, equilibrio, forza e potenza. La sua applicazione 1-2 volte a settimana ha prodotto notevoli miglioramenti per quanto concerne la riduzione di diverse problematiche articolari e muscolari. Importante conoscere bene la letteratura senza cadere in approssimazioni o abuso di questo termine, capire l’entità del danno riportato ed avere chiaro il problema, facendo riferimento alle classificazioni presenti in letteratura e nella ricerca scientifica.

L’analisi degli infortuni richiede la registrazione costante di ognuno di loro e di ogni problema che si verifica nella seduta di allenamento perché tutto questo vada a fare parte di una sorta di scheda clinica del giocatore. È opportuno monitorare con cura i dati raccolti come :

  • I carichi di lavoro ATL (Acute Training Load ) e CTL(Chronic Training Load), singoli e di squadra, ove il rapporto tra questi (ATL/CTL) dovrà essere compreso tra un valore di 0.8-1.3 quale indice di basso rischio o se >1.5 indicherà un rischio infortunio molto più alto.
  • La differenza di incremento del carico di lavoro tra una settimana e la successiva: il cui valore o incremento secondo i dati della letteratura dovrà essere compreso tra il 10-15%, e non superiore per non incorrere in rischi maggiori di infortuni.

Studi scientifici hanno evidenziato come il 40% di infortuni muscolari siano associati ad un cambiamento rapido del training load (>10%) rispetto alla settimana precedente. Un incremento > 15% rispetto alla settimana precedente invece aumenti il rischio di infortunio dal 21 e il 49%.

Per minimizzare questi rischi il carico settimanale dovrà essere <10% della settimana precedente.

Non da ultimo è indispensabile che esista uno stretto rapporto di collaborazione e di comunicazione tra lo staff medico e lo staff tecnico per gestire in modo ottimale gli atleti infortunati.

Conclusioni

Pur confermando che, la migliore prevenzione è “allenamento con adeguata gestione dei carichi di lavoro, secondo indicazioni di carico acuto e cronico, rispettando il carico interno ed esterno”, è ovviamente impossibile eliminare tutti gli infortuni.

Il buon senso tuttavia dice che l’importanza del monitoraggio, sia basilare ed indispensabile per proteggere i veri Asset di una società di calcio che rimangono sempre e solo i calciatori. Senza di loro non c’è gioco del calcio, sono gli attori principali e come tali devono essere tutelati.

Indispensabile è un investimento da parte delle società di calcio grandi o piccole che siano, sulla valutazione dei rischi di infortunio in modo oggettivo e scientifico con strumenti che aiutino e supportino in questo compito i propri collaboratori.In questo modo, qualsiasi imprevisto accada, la società è a conoscenza di tutto quanto succede ai propri calciatori ed è sempre informata su ogni cosa.   

E allora la vera domanda che ci deve porre è quanto paghi o sia lungimirante, la scelta di rinunciare ad un investimento a tutti accessibile, migliorando con trasparenza e metodo il lavoro dei propri staff tecnici, correndo il un rischio di privarsi per settimane di giocatori, mandandoli in tribuna ogni domenica. Ne vale davvero la pena?

Valutando pro e contro e benefici con dati alla mano di chi utilizzi o no strumenti di prevenzione infortuni non c’è davvero confronto, allora perché essere ciechi e fare finta di avere ricette miracolose a costo zero? Basta un solo imprevisto e la perdita è superiore ad ogni investimento.

WeakRisk dopo avere eliminato Excel obsoleti, facilitato la raccolta dati dei carichi interni ed esterni levato manualità inutili a chi ha invece necessità di lavorare con lucidità, creato un apposito diario clinico e tanto altro, andrà oltre investendo risorse e nuove energie nell’affinare nei prossimi mesi l’area dedicata agli infortuni ed alla informativa legati a questi nonché alla loro prevenzione. Su questa area, già presente nel nostro software, verranno inserite modifiche ed implementazioni che sicuramente e piacevolmente sbalordiranno gli addetti ai lavori e le società che avranno finalmente informazioni mirate e certe.

Basta solo aspettare, noi ci crediamo e ci attrezzeremo per avere a breve una chiave di lettura idonea ed ancora più meticolosa a tutto questo. Chi ha la fortuna di averci scelto sarà gratificato, chi non lo ha ancora fatto, faccia alcune riflessioni su quanto incide un costo di un infortunio rispetto ad un investimento che possa tutelare il patrimonio societario.

Tiziano Testa

Founder & Ceo Weakrisk