Brasile-Germania 1-7Brasile (4-2-3-1):
Julio César 5; Maicon 4, David Luiz 4, Dante 4, Marcelo 5; Fernandinho 4 (1’ st Paulinho 5), Luiz Gustavo 4; Bernard 4, Oscar 6, Hulk 5 (1’ st Ramires 5); Fred 4 (25’ st Willian sv). All.: Scolari 4.
Germania (4-3-3): Neuer 7; Lahm 8, Boateng 6,5, Hummels 7 (1’ st Mertesacker 7), Höwedes 7; Khedira 8 (31’ st Draxler sv), Schweinsteiger 8, Kroos 10; Müller 9, Klose 8 (13’ st Schürrle 9), Özil 8. All.: Low 8.
Arbitro: Rodríguez 6.
Reti: 11’ pt Muller, 23’ pt Klose, 25’ pt e 26’ pt Kroos, 29’ pt Khedira, 24’ st e 34’ st Schürrle, 45’ st Oscar.
Note: ammonito Dante per gioco pericoloso.
BELO HORIZONTE – L’improvvisazione, ma senza il suo massimo esponente, il signor Neymar, contro l’organizzazione quando è un orologio perfetto, si direbbe svizzero. O, meglio, tedesco, un popolo che si ricorderà per sempre questa data, 8 luglio 2014, il giorno di Germania-Brasile 7-1, qualcosa che per chi come me si occupa di pallone non può succedere. Perché i verdeoro sono i migliori del mondo e in casa non perdono mai. Figurarsi venire umiliati. Invece è accaduto ed è bastato poco, 29 minuti, pochissimi in cui la squadra di Low ha fatto cinque gol. Poi due golletti nella ripresa, giusto per l’incredibile, ma potevano essere altri tre e finire con una decina di reti della formazione ospite.
La cronaca dei gol perché di ogni occasionissima sarebbe troppo e nessuno arriverebbe a leggersi il mio articolo fino in fondo. All’11’ Kroos, che merita dieci e lode, batte un angolo perfetto e trova Muller che di piatto fulmina Julio Cesar. Passano dieci minuti e la Germania chiude la sfida: Klose in mezzo all’area spara sull’ex portiere dell’Inter, la palla gli torna sui piedi ed è 2-0. Il Brasile crolla, i tedeschi ne fanno di ogni e in cinque minuti si portano sul 5-0: al 25’ Lahm in mezzo, Muller non la prende, arriva Kroos che segna; al 26’ Khedira serve Kroos, piattone e golasso; al 29’ Ozil per Khedira, gran destro e cinquina. Che dire? Che l’arbitro potrebbe già fischiare la fine invece, come da regolamento, fa giocare anche la ripresa per la gioia della Germania. Che ne fa altri due, al 69’ (Lahm per il fenomenale neo entrato Schürrle che segna la più facile delle reti) e al 79’ (cross di Muller ancora per Schürrle, stop di destro e conclusione di sinistro che si insacca sotto la traversa). Poi il gol della bandiera dei padroni di casa, al 90’, di Oscar, bravo a dribblare Boateng e a beffare Neuer in uscita. Ma la rete dell’1-7 non serve a far smettere di piangere un’intera nazione nel suo giorno calcistico più nero. Che il popolo sudamericano ricorderà all’infinito.
Matteo Bonfanti