E si scopre che siamo in zona rossa, senza che nessuno di noi ne abbia più la benché minima percezione, perché in Regione, quelli dei malati covid nelle case di riposo, hanno cannato un calcolo, a quanto pare un sacco semplice. E i nostri figli stanno piano piano andando fuori di testa perché è un anno che non vanno a scuola e non fanno sport, e io pure, che non è che sia più tanto al cento, che ingrasso e m’incazzo perché sto covid mi ha tolto il calcio provinciale, che è il mio lavoro, il calcio a Orio, che sono i miei amici, il calcio coi miei figli al Parco Suardi, che è la sola educazione che riesco a impartire ai miei due ragazzi. Poi ci hanno tolto la musica, suonare a zonzo, che è da sempre la mia seconda occupazione.
Mi è rimasto solo fare l’amore, ma visto che in Italia ormai siamo all’assurdo, finisce che un giorno di questi Renzi, che ho sognato una volta nelle vesti di un eiaculatore precoce, s’incazza con chi ancora si ama e per restare nel governo obbliga Conte a firmare il decreto “no passera”. Col premier che domenica in diretta ci dice “che serve più responsabilità perché a scopare facciamo una strage di novantenni pluriammalati per via della forza del pensiero”. Che, grossomodo, dico la forza del pensiero, è come quando si andava tutti allo stadio a vedere l’Atalanta e si faceva il tifo e il Papu veniva trascinato dai nostri cuori e faceva una doppietta. Uguale uguale fottere ai tempi del coronavirus, ma al contrario, che due lo fanno e si crea un’energia forte forte, pure con un poco di covid tutto intorno, ma sono giovani giovani e non gli fa così male, ma quell’energia è nell’aria e arriva sotto casa, al primo piano, dove ci sta un vecchietto che ha già la polmonite e quindi muore d’un colpo. Ho detto tutto, state attenti.
Matteo Bonfanti
(Ho trovato questa bellissima foto su internet, ma non so chi sia l’autore che spero mi legga e si tagghi dichiarandone la paternità)