La Cittadella dello Sport di Bergamo ha ospitato uno stage amichevole con le otto tenniste under 16 più promettenti. Intanto Gasperini resta sulla panchina nerazzurra e gli “ex” esultano. In un momento storico nel quale il tennis italiano cerca, tra alti e bassi, di rilanciarsi, l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo ha ospitato con grande orgoglio le otto tenniste under 16 più promettenti nel panorama nazionale, impegnate in uno stage amichevole di allenamento sui campi di via Monte Gleno 2/L.
Le giovani promesse (tutte con classifica tra i 2.6 e i 3.2), suddivise in squadra rossa e squadra blu, si sono sfidate in formato “Laver Cup” già a partire dal primo pomeriggio di martedì, dando vita a match spettacolari che hanno incuriosito e strappato grandi applausi al pubblico presente. Nella squadra rossa sono state inserite: Sonia Jemma (Tennis Club Zanica Bergamo, classifica 2.6), Giulia Lodovici (Tennis Club Zanica Bergamo, classifica 3.2), Vittoria Zorzi (Società Sportiva Tennis Comunali Vicenza, classifica 2.8) e Iris Tabarelli (Tennis Club Rungg Bolzano, classifica 2.8). In quella blu invece: Carolina Dibenedetto (Oltrepò Tennis Academy Pavia, classifica 2.6), Lisa Marie Sartori (Tennis Club Brixen Bressanone, classifica 2.7), Sofia Selle (Tennis Club Gardena Bolzano, classifica 2.7) e Chiara Albiero (Società Canottieri Padova, classifica 2.8). Ad accompagnarle tre grandi tecnici: Alberto Bovone, Sebastian Vazquez e Stefano Sartori. Dopo gli otto singolari disputati martedì, mercoledì si replica con altrettanti incontri che decreteranno il team vincente.
Ma, negli altri campi, non si fermano i numerosi trofei del Torneo benefico di tennis e padel che vedono protagonisti ancora tanti ospiti e amici dell’Accademia. Nella serata di martedì 6 hanno fatto ingresso in campo, come ormai è d’abitudine, alcuni ex giocatori dell’Atalanta e, naturalmente, in loro presenza non si può non parlare del grande finale di campionato che ha sancito il ritorno della Dea in Europa. In particolare, non ha voluto far mancare la sua presenza anche quest’anno Pierluigi Orlandini, ex centrocampista cresciuto a Bergamo sin dalle giovanili nerazzurre: “È sempre un piacere essere qui, si ritrovano tanti amici, ma lo scopo è ben altro ed è quello della beneficenza. In questi anni il torneo è andato in crescendo, peccato solo per lo stop forzato negli anni del Covid, ma si è ripreso alla grande”. Ore frenetiche in casa Atalanta, che dopo tanta attesa hanno portato alla conferma, tanto acclamata dai tifosi, del tecnico Gian Piero Gasperini sulla panchina nerazzurra: “Il Gasp è un fenomeno. Quello che ha fatto Gasperini all’Atalanta – così lo omaggia Orlandini – non l’aveva mai fatto nessuno. I matrimoni si fanno sempre in due, quindi se ha rinnovato è perché c’è la convinzione sia della società che, soprattutto, del mister. È un allenatore che ha raggiunto risultati importanti nonostante i continui cambi di rosa e ha dimostrato ogni anno di saper superare tante difficoltà. Mi sarebbe piaciuto giocare in una squadra allenata da lui, che punta a vincere, a differenza di molte squadre che scendono in campo per non perdere”. Sciolto il nodo della panchina, la Dea può pensare ad onorare il rinnovato impegno europeo: “Per giocare su tre fronti – ammonisce però Orlandini – è necessaria una rosa importante, perché giocare campionato e competizioni europee fa spendere energie. Sono tante partite, quindi non è facile e bisogna allestire una rosa che sia competitiva non solo nelle qualità, ma anche nel numero”. Ad oggi, l’ex centrocampista è collaboratore del Monza, ma non nasconde il sogno di un romantico ritorno a Bergamo: “È risaputo che vorrei tornare all’Atalanta, come lo è il fatto che sono tifoso nerazzurro, quindi da bergamasco è chiaro che mi farebbe piacere tornare nella mia città”. Nella sua lunga carriera, Orlandini ha militato anche sull’altra sponda nerazzurra, quella meneghina, perciò ha voluto commentare l’imminente finale di Champions League che vedrà l’Inter affrontare il Manchester City: “Nel calcio, il giudice ultimo è sempre il campo. Ora, guardando le due formazioni, la bilancia è nettamente a favore degli inglesi, tuttavia il calcio è uno sport talmente bello da poter ribaltare qualsiasi pronostico. L’Inter deve evitare di concedere le redini della partita agli avversari, altrimenti il match sarà ingiocabile”.
È sceso in campo anche l’ex capitano atalantino Massimo Carrera: “Gioco soprattutto a padel, invece a tennis fatico di più perché è un po’ di anni che non gioco, ma me la cavo. L’obiettivo è sempre uno, quello di partecipare, e rispondo sempre volentieri alla chiamata dell’Accademia”. Come Orlandini, così anche Carrera fa un commento a caldo sulla riconferma di Gasperini: “Penso sia la scelta giusta. perché conosce l’ambiente e ha dimostrato di poter portare l’Atalanta nelle zone alte della classifica. La società ha fatto bene a tenerselo stretto”. Prima degli anni passati all’ombra delle mura, Massimo Carrera ha militato nella Juventus, che lo ha visto in panchina come collaboratore tecnico e come allenatore (ad interim). La delicata situazione societaria bianconera ha portato ad una penalizzazione in Serie A che condanna la Juve alla Conference League, sempre che non venga sanzionata pure sul fronte internazionale: “La vicenda è complicata – rileva l’ex giocatore – e bisogna capire cosa succede, anche per quanto riguarda il campo: chi sarà il direttore sportivo, se riconfermeranno Allegri, come si svolgerà il mercato. Ci sono tante incognite e per fare giudizi dobbiamo aspettare. Ad oggi sembra la Juve abbia abbandonato l’idea della Superlega e la cosa potrebbe esserle favorevole per evitare l’esclusione dalle coppe europee”.