Un manto in erba sintetica allestito ex novo, in compagnia degli spogliatoi, costruiti secondo i criteri più cari alla sostenibilità. Un settore giovanile che riparte coraggiosamente, secondo gli input concessi dal nuovo direttore generale, Omar Cometti, e uno staff di allenatori motivato e preparato, chiamato primariamente a curare la crescita, tecnica oltre che umana, al di là dei risultati espressi dal terreno di gioco, E poi, a mo’ di ciliegina sulla torta, il campionato vissuto in crescendo dalla prima squadra, che, agli ordini di Rudi Previtali, si è concessa, domenica scorsa, il lusso di travolgere con cinque reti la capolista Revolutional Carvico. I lauretani, ora attestati al sesto posto, sognano i playoff, ma a impressionare maggiormente è il cambio di marcia occorso con il nuovo anno e con il girone di ritorno. Una volta raccolti i cocci della retrocessione della scorsa stagione, non è stato certo facile tornare in campo, per un’avventura che, con il passare dei mesi, ha assunto i connotati del miracolo sportivo. Pochi i giocatori a disposizione; un allenatore come Previtali alla prima esperienza nel mondo FIGC delle prime squadre; l’incognita del terreno di gioco, oltre agli avvicendamenti in sede di organigramma. Nello scetticismo generale, il Loreto è ripartito faticosamente, tra le mille difficoltà e altrettanti imprevisti, individuando nell’amalgama interno e nell’armonia di fondo gli ingredienti-chiave, verso la definizione di un rinnovato progetto tecnico. Ora, a tutti gli effetti, il Loreto è tornato tra le realtà-regine della Città. Il manto in sintetico, 102 x 64 cm, è omologato fino all’Eccellenza. L’installazione dei pannelli solari garantisce un tangibile risparmio in bolletta. Ma soprattutto, in via Meucci sono tornati in massa bambini e ragazzi, che senza esasperazioni, sospinti dalla carica e dall’entusiasmo di allenatori e dirigenti, hanno riportato il rosso e il blu sul tappeto verde nuovo di zecca. I risultati possono attendere, perché prima di tutto viene il messaggio destinato agli addetti ai lavori e alle famiglie: fare calcio, in maniera armonica e serena, pur percorrendo metodologie altamente professionali, è ancora possibile.
Nik