di Luca Del Monte Van den Berg
Ci stiamo interrogando tutti da tempo sulle ragioni per le quali l’Italia è diventata una repubblica delle banane. Non faccio eccezione ovviamente, io che non smetto mai di pensare anche quando dovrei. E fino a ieri non riuscivo a darmi una risposta che mi convincesse del tutto. I problemi sono moltissimi e sarebbe superficiale individuare una sola, gigantesca causa, la madre di tutte le cause. No, è sicuramente un insieme di cose. Allora, per cercare di capire ho provato ad elencarle queste possibili ragioni, tanto son sempre quelle: il debito pubblico, la corruzione, la disoccupazione, l’euro, lo spread (che fino all’altro ieri pensavo fosse il nemico di Sponge Bob) gli immigrati, Berlusconi, i comunisti, l’aids, ebola, Balotelli, l’inflazione, le pillole della droga, le banche, i petrolieri, il prezzo dello zafferano (e dei pinoli), l’ingerenza della chiesa, i giovani, gli anziani, i grigi, i vegani, le discoteche, la mafia, la ndrangheta, la nduja… Niente da fare, ripeto, non sono convinto. E’ un elenco che mi ha ricordato quello di quel mafioso del film Johnny Stecchino che parlando dei gravi e squalificanti problemi della Sicilia citava nell’ordine: l’Etna, la siccità e il traffico, (film sopravvalutato, andatevi a vedere “Tu mi turbi” piuttosto, in particolare l’episodio In Banca). Insomma, niente, è un continuo girare attorno al vero problema. Ma qual è questo dannato problema?
Poi l’altra sera l’illuminazione. Vado a bermi una birretta con un grande amico (è alto due metri) e chiacchierando del più e del meno lui mi illumina. Forse grazie al suo punto di vista privilegiato (è alto due metri) mi ha fatto capire qual è il virus di questo paese malato.
I dolori muscolari.
Pensateci bene.
Chiudono i negozi di abbigliamento, di computer, i concessionari d’auto, i Balzer, le imprese edili, le librerie, le banche, i cinema, le sale bingo aperte al posto dei cinema… non c’è attività commerciale che non versi in grave crisi tranne… tranne i Centri Massaggi.
Ovunque ci si giri apre un Centro Massaggi. C’è un Centro massaggi in ogni quartiere, ricco o povero, in ogni via, quasi quasi in ogni isolato. Massaggi giapponesi, cinesi, finlandesi, turchi, sanmarinesi, bulgari, buddisti, shiatsu… Cento Centri.
Me l’ha fatto notare l’amico pennellone (è alto due metri), onore al merito. Onestamente avevo notato anch’io negli ultimi tempi un certo, leggerissimo, proliferare di massaggifici ma non avevo dato il giusto peso alla cosa. Non per giustificarmi ma sono stato vittima di un grosso equivoco, ero senza occhiali, avevo letto male, mi ero perso una “a”. Il Centro Massaggi Shiatsu che mi hanno aperto sotto lo studio pensavo fosse per quei cagnolini tutti pelosi… gli shiztu. Sì solo per loro; vietato l’ingresso ad alani, labrador, levrieri… In fondo gli shitzu sono bestiole un po’ da nobildonna, da cariatide plastificata… cagnolini dotati di nastrino, di cappottino quando fa freddo, di dentierina quando diventano vecchi… ci sta che la premurosa padrona di uno di questi cosi lo porti anche a fare i massaggi. Di sicuro non puoi far massaggiare un Chihuahua, è uno spargimerda talmente piccolo che a malapena trovi il cane, figuriamoci i muscoli da massaggiare. Altrettanto si può dire di molossi belli cazzuti come il pastore tedesco o il San Bernardo. Se cercassimo di massaggiare un San Bernardo credo che il bestione si slaccerebbe la botticella da sotto il mento e se ne andrebbe sdegnato dopo averci mandato violentemente affanculo. No, non scherziamo. Il massaggio shitzu/shiatsu allo shiatsu/shitzu invece ci stava eccome. Comunque equivoco chiarito. Non appena vista la luce ecco però di nuovo calare la nebbia, le tenebre della ragione. Devo smetterla di pensare troppo.
Imbeccato sempre dell’amico ex cestista (è alto due metri): se di questi centri ne sono stati aperti e continuano ad aprirne a decine vuol dire che lavorano alla grande. E’ la legge della domanda e dell’offerta. Vuol dire che c’è un sacco di gente con dolori muscolari e/o mal di ossa che si rivolge a loro per farsi massaggiare. E allora come mai non si vede mai nessuno entrare ed uscire? A qualsiasi ora del giorno. Nessuno di nessuno. E come mai ad altro amico medico (1,80m di altezza) non risulta alcuna pandemia che interessi l’apparato muscolo-scheletrico?
Uhm… sono rimasto spiazzato. Poi ho cominciato a capire. Non avrei mai sospettato! Così palese, così alla luce del sole! E io tardo e tordo non c’ero arrivato.
Qualcuno parafrasando le parole dei Litfiba “il cuore è solo un muscolo impazzito” (da “Febbre” – “17 Re”, quando non erano una ridicola parodia di se stessi ma una band coi controcoglioni) forse sì è convinto che anche “il Cattivo che convive con me, tra le gambe”, come lo chiama The Director, sia solo un muscolo. E quindi tutto torna. Chi è “Il Cattivo” per non avere diritto ad un bel massaggio? Eccheschiatsu!
Ma non è così. Non è un muscolo. Se nel corso degli anni gli fai fare tanta ginnastica e allenamento non aumenta di volume. Intendo dire permanentemente… Invece di “Febbre” dei Litfiba dovrebbero forse ascoltare Bocca di Rosa di De Andrè, ribattezzata per l’occasione Bocca di Shiatsu.
Non voglio passare per bacchettone (e se lo sto passando bacchettatemi) ma, in attesa di seppellire la legge Merlin e ragionando in maniera più legalista (sì, d’accordo, lo so, siamo in Italia…) si potrebbero fare due o tre considerazioni: la massaggiazione non è un reato ma lo sfruttamento della massaggiazione credo di sì. Ora io non credo che quelle massaggiatrici siano riunite in cooperativa, saranno delle “dipendenti” immagino… Ma se anche in questo caso non sussistesse un reato direi che se io apro una panetteria ma poi mi metto a vendere scarpe una qualche irregolarità probabilmente c’è…
In ogni caso, in attesa che autorità e notabili cittadini, evidentemente in cura per cronici problemi muscolari (e di vista), si accorgano di quello che è ormai sotto gli occhi di tutti, mettano da parte la legge della domanda e dell’offerta e decidano di applicare la Legge e basta, confesso di cominciare a sentire a mia volta un leggero mal di collo… no forse un po’ più giù…
NELLA FOTO – Ci permettiamo un consiglio musicale sull’argomento, la canzone “Notte Romantica” di Ruggero de I Timidi