Probabilmente il neo patron viola Rocco Commisso non conosce bene il calcio italiano. E neppure le vicende fiorentine.
E il suo recente passato.
Altrimenti si sarebbe già pubblicamente scusato per i cori o le scritte della tifoseria viola delle scorse stagioni contro la tragedia dell’Heysel o la morte di Gaetano Scirea.
Pagine indegne per il nostro calcio.
E non si trattava di pochi scemi in mezzo a decine di migliaia di persone.
Peccato, perché se Commisso lo avesse saputo, se lo avesse ricordato, avrebbe evitato di esporsi con poco stile, puntando l’indice su un’intera tifoseria, quella atalantina che peraltro non ha avuto nemmeno il coraggio di menzionare direttamente, e contro un intero popolo, quello nerazzurro, per una vicenda che ancora oggi è tutta da chiarire.
I presunti ululati razzisti al brasiliano Dalbert al Tardini di Parma.
“In tutte le trasferte della Fiorentina gli altri tifosi sono stati corretti mentre quelli che non voglio nominare direttamente, visto che ci sono stati cori razzisti, quindi sono stati i peggiori”, avrebbe dichiarato Commisso secondo quanto riportato dal sito Fiorentina.it.
Per la serie chi è senza peccato scagli la prima pietra…
Lezioni da Firenze proprio no, grazie.