Bergamo
– “È estremamente piacevole ritornare a Bergamo per ritrovare amici come Gianpaolo Bellini, che l’aveva vinto tre anni fa, in occasione di un premio così importante”. Il Panathlon Bergamo cala il Jack e vince il banco assegnando l’edizione numero 27 del “Senatore Daniele Turani” (lo storico presidente atalantino della Coppa Italia ’63) al signor Bonaventura, milanista da due stagioni ma nerazzurro dentro a vita: “È un legame troppo profondo per recidersi – prosegue Giacomino, jolly di un Diavolo finora mezzo annegato nell’acquasantiera di un rendimento altalenante -. Seguo la Dea quando posso e sono lieto che stia vivendo un’annata così positiva. Il segreto è l’affetto dei tifosi, qualcosa di imprescindibile e indimentecabile”. Già, ma il Milan? “Dobbiamo seguire Mihajlovic, sacrificarci e migliorare”. Altra attrazione del lunedì sera al “Pianone” con il presidente dei panatleti Attilio Belloli a fare da anfitrione, a parte la fidanzata di Jack, Federica, l’ex sindaco di Bergamo Franco Tentorio, che presente la discendenza Turani rimembra i bei tempi andati: “Mio papà Luigi era il braccio destro del grande Daniele, un gigante dell’imprenditoria e del calcio – chiosa -. Papà prese Jeppson a 35 milioni grazie ai buoni uffici di un prete svedese rivendendolo al Napoli a 105, la prima grande plusvalenza. Ma gli anni sessanta mi sono rimasti nel cuore, e non solo a me: un quinto posto, la squadra ricevuta da Papa Giovanni e la coppa, l’unico trofeo in bacheca”.
Simone Fornoni