Il bomber è Ademola Lookman, frenato da guai muscolari in primavera. Ma il leader effettivo nonché giocatore più performante dell’Atalanta è Teun Koopmeiners, che al secondo anno, sballottato tra mediana e trequarti, ha dimostrato a pelo d’erba utilità e qualità a tuttocampo al netto della tripla novità del nigeriano insieme al partner d’attacco Rasmus Hojlund e all’altro jolly di centrocampo Ederson. Aggiungiamoci anche i numeri ed ecco il pagellone di fine stagione, con cifre essenziali comprensive della Coppa Italia (5-2 allo Spezia, sconfitta per 1-0 a San Siro con l’Inter), voto numerico e breve giudizio per ciascuno dei 27 elementi impiegati della rosa di Gian Piero Gasperini.
PORTIERI
1 Juan Musso (’94, 26 presenze, -30 gol, 2.268′, 1 sostituzione, 1 ammonizione) 5,5: la conferma che d’investimento non fruttifero si tratta arriva da Gasp stesso, che lo mette fisso in panca dopo lo 0-2 col Bologna l’8 aprile scorso rispolverandolo solo nel 3-2 casalingo allo Spezia il 3 maggio scorso. 31 Francesco Rossi (’91, 1, 3′, 1 subentro) sv: gli ultimi spicci d’annata lo consegnano a vita al ruolo del giocatore formato nel vivaio. 57 Marco Sportiello (’92, 15, -21 gol, 1 sub., 1 sost.) 6,5: la sicurezza senza bisogno di chissà quali miracoli, la costanza di rendimento del sicuro partente col Milan a guadagnare un backup per Maignan.
DIFENSORI
2 Rafael Toloi (’90, 34, 2 gol, 1 assist, 2915′, 1 sub., 7 sost., 8 ammonizioni) 6,5: rendimento da capitano coraggioso, sempre a sostegno dell’azione da simil regista, ma anche se al riparo da noie fisiche il passo per chiudere sulle punte nemiche non è più quello di un ragazzino. 5 Caleb Okoli (’01, 17, 952′, 8 sub., 1 sost., 3 amm.) 6,5: a dispetto della bocciatura già nel girone d’andata dopo Lecce, anche perché prima è rientrato Palomino e poi Djimsiti è rimasto titolare da perno, con lui titolare si era sempre stati in vetta. Da sgrezzare ancora, ma solido, potente e tanto duttile da agire anche in fascia. 6 José Palomino (’90, 16, 1, 846′, 7 sub., 3 sost, 4 amm.) 6,5: al ritorno dalla sospensione per l’inesistente doping estivo, benino fino ai guai muscolari. 19 Berat Djimsiti (’93, 26, 1 ass., 1.971′, 4 sub., 4 sost., 3 amm.) 6,5: il mister non lo usava in mezzo ai tre dietro dalle qualificazioni di Europa League nell’estate 2018, ma lui se l’è cavata col mestiere. 28 Merih Demiral (’98, 28, 1, 1.524′, 14 sub., 2 sost., 5 amm.) 6: mancata cessione di gennaio che forse spingeva per l’Inter dell’amico Calhanoglu, da separato in casa mica poteva incidere. 42 Giorgio Scalvini (’03, 34, 2, 3 ass. 2.471′, 3 sub., 14 sost., 7 amm.) 7: un’etichetta di nuovo fenomeno staccatasi un po’ nel finale a fiato cortissimo, abbandonando gli estemporanei ed efficacissimi (vedi matchball all’Olimpico con la Roma) esperimenti in mediana. Il futuro è comunque lui, salvo offertona immediata.
ESTERNI
3 Joakim Maehle (’97, 36, 3, 3 ass., 9 sub., 12 sost., 2.391′, 5 amm., 1 espulsione) 6,5: intoccabile obbligato dopo il crac del diretto olandese, dà sempre l’impressione di poter incidere di più in attacco. 21 Nadir Zortea (’99, 10, 1, 242′, 9 sub., 1 sost., 1 amm.) 6: a gennaio al Sassuolo, forse un po’ sarebbe servito. 22 Matteo Ruggeri (’02, 15, 1 ass., 825′, 7 sub., 1 sost., 3 amm.) 6,5: non bellissimo da vedere, ma di gamba lesta e a volte molto incisivo, se impara a difendere duro può evolversi in braccetto. Stagione chiusa ad aprile con una brutta lesione anche tendinea al bicipite mancino. 33 Hans Hateboer (’94, 19, 2, 1 ass., 1.532′, 8 sost., 7 amm.) 6,5: tutto ok fino al primo crociato in carriera a febbraio. A segno con l’Empoli in A e con lo Spezia in coppa. 77 Davide Zappacosta (21, 4, 2 ass., 1.475′, 3 sub., 9 sost., 4 amm.) 7: rendimento straordinario, ove si consideri un girone d’andata azzoppato dal retto femorale. Decisivo con Lazio, Torino, Spezia e Verona, 3 su 4 nel rush finale per un posto al sole nella prossima Europa League. 93 Brandon Soppy (’02, 16, 3 ass., 659′, 8 sub., 7 sost., 3 amm.) 6: naufragato come gli altri a Lecce il 9 novembre, il match dei nove undicesimi, ha ricevuto la sentenza gasperiniana nonostante rigore procurato e assist col Torino e un altro paio di smazzate decisive col Sassuolo. Lampi.
CENTROCAMPISTI
7 Teun Koopmeiners (’98, 35, 10, 4 ass., 3.040′, 1 sub., 3 sost., 7 amm.) 8,5: leadership in senso assoluto, dal lancio lungo al passaggio corto passando da gol, assist e occupazione dello spazio qualunque gli sia destinato. Da vertice alto del quadrilatero di primavera, il top. Due triplette con Toro e Monza, pazzesco. 13 Éderson José dos Santos Lourenço da Silva (’99, 37, 1, 1 ass., 2.288′, 11 sub., 16 sost., 5 amm.) 6,5: uscito alla distanza grazie soprattutto alla nota duttilità, è uno svangapalloni e un ribaltatore del fronte di prima categoria, ma deve aumentare le cifre dalla cintola in su. 15 Marten de Roon (’91, 37, 3, 1 ass., 3.098′, 2 sub., 3 sost., 7 amm.) 7: dinamico, essenziale, solido, sudatissimo e sempre presente finché ne ha, è l’equilibrio personificato. Nella formula simil-Loco Bielsa con 3 cursori lui è il libero aggiunto. 18 Ruslan Malinovskyi (’93, 15, 1, 2 ass., 547′, 10 sub., 5 sost., 2 amm.) 6: gol al Milan e poco altro prima di prendere la via di Marsiglia, ma del resto “per sostituirlo è arrivato Lookman che è un attaccante” (sic). Ok. 88 Mario Pasalic (’95, 33, 5, 2 ass., 1.837′, 8 sub., 24 sost., 3 amm.) 7: l’equilibrio verso l’altro, l’opposto concorde e dai discordi con Fra’ Martino.
ATTACCANTI
9 Luis Muriel (’91, 31, 3, 4 ass. 1.115′, 21 sub., 9 sost., 1 amm., 1 doppia amm., 1 esp.) 6: d’incoraggiamento, perché ha avuto ovviamente molti meno spazi e a 32 anni è dura rimanere sulla cresta dell’onda. Nessuno come lui, comunque, da subentrato nell’era dei 3 punti: 26 gol. 10 Jeremie Boga (’97, 25, 2, 5 ass., 899′, 18 sub., 7 sost.) 6: a gennaio, col tridente in auge, è stato il Boga vero. Quello per cui sono stati spesi 20 milioni e rotti, ma che nell’impianto di gioco atalantino c’entra poco. 11 Ademola Lookman (’97, 33, 15, 6 ass., 1.857′, 12 sub., 17 sost., 3 amm.) 7,5: strepitoso per rapidità, qualità, altruismo ed esecuzione fino al famoso gennaio a tre punte dai 22 gol totali in 7 partite, di cui 5 suoi (più 3 assist), verso i titoli di coda è come evaporato (a segno ad aprile con la Cremonese) anche a causa della lesione al bicipite. 17 Rasmus Hojlund (’03, 34, 10, 2 ass., 1.897′, 14 sub., 15 sost., 1 amm.) 7,5: tornato in auge al fotofinish, ha segnato due quinti dei suoi francamente non tantissimi gol nel primo mese dell’anno. Continuità cercasi, sempre che lo United non se lo prenda prima. 23 Lukas Vorlicky (’02, 3, 20′, 3 sub.) sv: andirivieni atroce e ormai annoso con l’infermeria e il tavolo operatorio. Se le ginocchia lo lasciano in pace… 48 Tommaso De Nipoti (’03, 1, 3′, 3 sub.) sv: secondo spicciolo, col Monza, riservandosi il sombrero a Machin, dopo il 22 gennaio 2022 in casa della Lazio. 91 Duvan Zapata (’91, 27, 2, 4 ass., 1.510′, 9 sub., 13 sost., 1 amm.) 6: voto politico numero 2 di reparto per l’ennesimo giro di corsa da infortunato.