Il Mozzo riparte e per riaffermare la propria caparbietà annuncia una serie di operazioni orchestrate dal totem di sempre, mister Stefano Gatti. Interprete ben più che apprezzato, tanto che il ruolo di sorpresa riservatogli dallo scorso torneo suona persino striminzito, alla luce della costanza e dell’autorevolezza sprigionate, il Mozzo sarà regolarmente al via della prossima stagione sportiva, confermando una volta di più la vocazione alla linea verde e a quel senso di appartenenza che da svariate stagione caratterizza l’attività di stanza alla “Colombera”. Spazio dunque alle certezze di sempre, imperniate attorno a uno stratega aggiornato e intraprendente come mister Gatti, e spazio a nuovi innesti che rimandano immediatamente al “La meglio Gioventù” proposta da un mercato dei giocatori che non può prescindere dai rigidi dettami proposti dalla regola sui giovani. La copertina è tutta per l’arrivo dal Città di Dalmine di Davide Cortesi, giovane attaccante consacratosi tra Stezzanese, Or. Stezzano e Mapello, ma come riconosce il tecnico mozzese non può esserci rafforzamento senza la riconferma di un blocco affidabile e in totale confidenza con il progetto tecnico.
Mister, che ne sarà del Mozzo e che ne sarà del tuo gruppo di giocatori?
“Il Presidente ha parlato chiaro, ci saremo anche il prossimo anno, a patto di varare un corso votato ai sacrifici, condivisi da tutto il gruppo. In questo senso, il fatto che tutti abbiano accettato di restare diventa per me motivo di orgoglio e soddisfazione. Da qui si riparte, veniamo da una stagione veramente buona e l’obiettivo diventa quello di ripetersi, anche se, quando saremo davvero sicuri di cominciare la nuova avventura, disponendo di ogni data e di ogni certezza, dovrà essere ben chiaro che prima di tutto c’è la salvezza”.
Da qualche anno, lo stesso vivaio può contare su una marcata attenzione. Ci puoi anticipare qualche dato?
“Il mantenimento della Prima categoria passerà anche per l’attività di un vivaio dai numeri sempre più importanti: il Mozzo presenterà almeno una squadra per tutte le fasce d’età, a partire dalla Scuola calcio, e, insieme alla formazione Juniores, ci saranno due squadre di Allievi e due squadre di Giovanissimi a caratterizzare l’attività agonistica. Per la prima squadra, non mancheranno le novità. Oltre a Cortesi, che è giovane ma può vantare una marcata confidenza con categorie superiori, vissute tra Mapello e Stezzano, registriamo l’innesto di Michele Micheletti, jolly difensivo proveniente dal Paladina, mentre in quota-Under saranno a disposizione Rodini, classe 2002, e Pievani, classe 2003, cresciuti rispettivamente a Scanzo e Villa d’Almè. A fronte dell’uscita di Michele Rota, condizionato da problematiche legate al lavoro, proseguiremo con i senatori di sempre; con il blocco composto dai vari Locatelli, Licini, Cattaneo, Valmoggia, Bonati, Rotini, Cortinovis, Innocenti e Sana, oltre ai giovani Baldi, Perego e Meli. Lo stesso staff tecnico è stato confermato in blocco e sottolineo il prezioso impatto offerto da Seba Bolis, il vice perfetto, prezioso non soltanto per il lavoro sul campo ma anche per quello da svolgere in funzione dell’allestimento della rosa”.
Che Prima categoria ci attende? Quali le aspettative per il tuo Mozzo?
“Credo che il mercato, per quanto riguarda la Prima categoria, abbia già designato le sue regine, ma novità e sorprese non mancheranno, perché il ridimensionamento ha riguardato un po’ tutti e l’attività delle società sarà all’insegna dei cambiamenti. A impreziosire la prossima stagione, ci sarà il derby con gli Amici Mozzo. Loro, nel loro raggruppamento, erano i più forti e sono saliti meritatamente, mentre noi ci siamo salvati meritatamente, offrendo sprazzi di buon gioco e buon calcio, finché i contrattempi non hanno preso il sopravvento. Sarà allora un bel derby e la voglia di prendere parte a quell’appuntamento è percepibile fin da adesso. E’ stata dura restare così tanto tempo senza calcio, ma con una pandemia di mezzo, e un’attività lavorativa ferma per tre mesi, era davvero l’ultimo pensiero. Unico aspetto positivo, l’essersi potuto godere la famiglia giorno e notte; coscienti che dobbiamo sentirci grati e fortunati a essere ancora qui, con tutto quello che di brutto è accaduto. Se dovessimo aspettare il vaccino per ripartire, dovremmo aspettare ancora tanto tempo, quindi bisogna pur preventivare dei rischi per ricominciare, riportando una parvenza di normalità, tanto in ambito lavorativo che sportivo”.
Nikolas Semperboni