“I confronti con la squadra che ha vinto l’Europa League a Dublino sono ingenerosi, abbiamo dieci giocatori di movimento diversi. Siamo un’altra cosa, non siamo più gli stessi. Siamo alla quinta partita dalla chiusura del mercato: i nuovi non è che li prendi e li butti subito in campo”

. La soddisfazione per il tris allo Shakhtar, “stesso risultato del primo passo decisivo in Champions, quel girone del 2019 passato grazie a quella vittoria all’ultima giornata a Kharkiv dopo averlo iniziato male”, in Gian Piero Gasperini lascia presto lo spazio ai distinguo del caso: “Abbiamo messo tre bei mattoncini nella prima fase, ma mica possiamo dimenticarci di avere il Celtic dopo la pausa due trasferte difficile a Stoccarda e a Berna, poi il Real e lo Sturm in casa e il Barcellona fuori, anche se la coreografia della Curva Nord con l’Arsenal diceva ‘liberi di sognare'”. Dagli entusiasmi eccessivi e dalla presunzione dobbiamo stare lontani”, rimarca il tecnico dell’Atalanta.

“E’ stata una buona prova e siamo in crescita, anche coi nuovi, come Kossounou e Samardzic, due titolari aggiunti anche se parlare di titolari non mi piace. Magari ci si chiede come mai Retegui sia partito dalla panchina, ma ha sempre giocato tutte le partite lo stesso”, continua il mister. Non preoccupato per l’anca e la coscia sinistre di Djimsiti e Kossounou, due tegole in più su una difesa che ha fuori, oltre a Scalvini fino a gennaio, Toloi e Hien: “Sono fiducioso, sono problemi che con la pausa per le nazionali dovrebbero rientrare. C’è ancora il Genoa da affrontare in campionato prima della sosta, se fossimo all’inizio di un altro ciclo da una partita ogni tre giorni sarebbe sì un problema”. E a proposito di Berat: “Sono contento perché segnare in Champions gli mancava, ricordo il gol allo Sturm Graz nel girone di Europa League l’anno scorso e un altro paio con l’Olympiacos sempre in casa. Un gol importante perché la superiorità a quel punto andava concretizzata. Ma ora rituffiamoci in serie A, spesso più difficile delle coppe perché se non recuperi energie, e abbiamo solo da giovedì a sabato, non puoi vincere. Per noi è importante tornare a farlo”, la chiosa gasperiniana.

Ademola Lookman

“Non è stata la mia prova migliore, ma stasera era fondamentale prendere i tre punti dopo lo zero a zero con l’Arsenal. In Europa abbiamo una marcia un più, siamo di un altro livello. Un’ottima prestazione di squadra condita dalla felicità personale per il gol. In campionato abbiamo avuto qualche flessione, ma stiamo crescendo e diventando più forti. Ogni sfida è importante, vogliamo fare il meglio in entrambe le competizioni perché la serie A è come la Champions League”

Raoul Bellanova

“Segnare in Champions è stata un’emozione incredibile, specie in una serata fantastica con una bella vittoria. Un gol voluto e cercato, non ero stato fortunato nelle altre occasioni dall’inizio di questa stagione. Un’altra bella notizia è non aver subito gol. Ora serve anche in campionato la stessa continuità dimostrata in coppa: dipende dalla concentrazione e dalla voglia, siamo un grande gruppo che si impegna sempre. Mi sto adattando al gioco di Gasperini e ai compagni, vengo da una squadra e da un modulo diversi”.

Lazar Samardzic

“Mi piace di più giocare come trequartista perché sono più vicino alla porta. Ho avuto un buon impatto a Bologna, segnando il pareggio al novantesimo, e Gasperini mi ha confermato, stavolta, per la prima, dal primo minuto. Un segnale positivo per me, ma devo correre molto e fare meglio la fase difensiva. Le responsabilità me le prendo volentieri. Se lavoro sodo, posso conquistarmi il posto da titolare, ma sempre nell’ottica di essere al servizio della squadra”

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