Il Loreto visto da dentro lo spogliatoio, nona puntata, martedì 2 ottobre

L’allenamento del martedì ha segnato un’altra fase storica del Loreto. “Il Seba” (Matteo Sette) si è presentato all’allenamento con una caviglia livida e molto gonfia che ha mostrato subito timidamente a tutti già negli spogliatoi appena arrivato ma che non l’ha certo fermato. “Ho tenuto due giorni le scarpe antinfortunistica ed è diventata così, adesso vedo cosa fare”. Già, i “calciatori” come noi del martedì, giovedì e domenica, sono quelli che di giorno indossano le scarpe antinfortunistica per lavorare duro e presentarsi poi alla sera per allenarsi con lo stesso impegno nonostante 10 ore di fatica precedente. Fatto sta che l’allenamento “del Seba” è filato via liscio: percorso con pesi, scatti, controscatti, balzi, cambi di direzione e poi scatti in salita e in piano. Sempre presente, lui, davanti a tutti con la testa bassa a faticare e sorridere alle solite battute sul “Momo” (che, per altro, ha perso l’ennesima schedina praticamente ancora prima che le partite di Champions iniziassero reagendo prima con una sfilza di maledizioni ai compagni “gufi” e poi col solito sorriso limpido). Si allenava, “il Seba”, mentre la caviglia, dentro alle scarpe da ginnastica pulsava forte e chiedeva pietà. Nessuno glielo faceva notare ma tutti lo guardavano allibiti perché chiunque con una caviglia così si sarebbe fermato o non si sarebbe addirittura presentato all’allenamento. Nessuno gli chiedeva “Seba ma come fai?” anche perché tutti sanno della sua tenacia e della sua sopportazione del dolore, basti pensare che se lo ricordano ancora l’ultima volta che si è infortunato, qualche anno fa. Ce lo hanno raccontato sorridendo, ma sempre col solito fondo di stima, “il Cri” e “il Fuma” (a lungo capitano, oggi motivatore del gruppo dopo avere appeso le scarpe al chiodo l’anno scorso) due che con lui hanno condiviso per anni gioie e dolori in rossoblu. “Pensavo fossi indistruttibile dopo la capriola di Ranica,  Seba – ha lanciato il sassolino iniziale “il Fuma” –“. “Perché perché cosa è successo?” gli hanno chiesto i più giovani del gruppo. “Uno spettacolo – si è messo a dire “il Cri” -. Contrasto davanti alla nostra panchina, il Seba schizza in aria e fa una capriola, poi cade a terra e si rialza come se niente fosse. A fine partita però si toglie gli scarpini con una caviglia gonfia così che lo tiene fuori un mese!”. Roba da Holly&Benji ma lui anche di questo è stato capace. E giù a ridere. Finchè prima della partitella anche “il Seba” alza bandiera bianca e si mette da parte, non va negli spogliatoi e poi corre a casa ma rimane a bordo campo ad aspettare la fine della partita per poi abbuffarsi insieme ai compagni dei panini al salame portati dal “Michi” per festeggiare la prima vittoria in campionato di domenica.

Federico Biffignandi