Il Loreto visto da dentro lo spogliatoio, decima puntata, lunedì 6 ottobre

“Oggi segni tu”. Quante volte la si sente questa frase che sa di incitamento e di previsione, diciamo pure ogni domenica intorno alle 14.30 quando si passeggia nervosamente sul campo prima di entrare negli spogliatoi ed immergersi davvero nel clima partita. E’ un modo spesso per stemperare la tensione, qualche volta per caricare un compagno a cui si è particolarmente legati, non di rado per incitare un giocatore che dopo tanta panchina ha l’occasione giusta per mettersi in mostra. E’ un modo di dire, uno di quei segnali da spogliatoio che però ogni tanto diventano delle buone abitudini perché, a dirla tutta, c’è sempre un uomo all’interno dello spogliatoio che spesso ci prende. Quest’anno, e non avevo dubbi visto il “culo” che si porta dietro da quando lo conosco (cioè da quando ha visto la luce del mondo per la prima volta), il nostro uomo che centra i pronostici è “il Lale”. Lui, dall’inizio della stagione, non credo abbia ancora sbagliato un pronostico sulle nostre partite anche quando andava decisamente controcorrente rispetto alle aspettative e io so che, quando siamo in macchina insieme direzione campo, ho da lui una sorta di conforto quando risponde alla mia domanda “Oggi come la vedi?”. Non azzecca magari sempre il risultato esatto e i marcatori ma tutte le volte ci va vicinissimo; il “segno” comunque lo indovina e i marcatori… insomma ci vede lungo. Ieri, la domanda su come vedeva il nostro match con l’Amici Mozzo, gliela ho fatta negli spogliatoi, cinque minuti prima di scendere in campo mentre l’arbitro stava facendo l’appello. “Lale oggi?” e lui: “Mmmmmmm, mah per me vinciamo 2-0. Segni tu su punizione”. La tensione in quell’attimo è svanita e sono sceso in campo più convinto. Ma col passare dei minuti le sensazioni si facevano sempre più nere: prima un gioco macchinoso nostro, poi una fiacchezza mia, quindi il gol del loro vantaggio. Qualcosa ha cominciato a girare per il verso giusto poco dopo col pari del “Penna” guarda caso su punizione poi tutto è sembrato tornare nero perché su punizione ho centrato il palo. Ma le cose si sono sistemate un attimo dopo che “il Diego” ha ipnotizzato il loro 10 parandogli un rigore. Prendo fallo ai 25 metri, spostato sulla destra, metto giù il pallone. “Penna” ha il piede caldo e si avvicina chiedendomi “Chicco cosa fai?” un po’ con quegli occhi che sperano io gli risponda “tira tu” e un po’ convinto di darmi fiducia. Sta di fatto che gli rispondo: “Lascia a me che segno”. Fischio dell’arbitro, respiro, tre passi, palla sopra la barriera. Gol. Urlo del “Lale” che scatta in piedi dalla panchina e i nostri sguardi che poco dopo si incrociano col pugno stretto forte in segno di vittoria. “Ci ha preso anche stavolta” penso tornando al centro. Si, anche stavolta, perché lo ricordo bene un mesetto fa a Bonate Sotto quando disse al “Lore”: “Oggi segni di testa” e puntuale il “Lore” ha segnato di testa. Lo ha fatto anche ieri in una delle sue giornate di grazia in cui oltre a segno e risultato esatto e marcatori dice anche come, i suoi compagni, segneranno.
Federico Biffignandi