“La novità è l’introduzione di una nuova figura, anzi di un’attività specifica a supporto di quella tecnica: il coordinamento dell’attività motoria-coordinativa a cura di Dimensione Saga, uno studio di Treviolo ad hoc”
. Stefano Valsecchi, responsabile del settore giovanile dell’Unione Sportiva Locate, punta deciso sull’implementazione dell’offerta del sodalizio (“Autonomo, anche se iscritto alla Polisportiva Ponte”) che rappresenta la frazione più vivace e demograficamente in crescita di un paesone attaccato visceralmente al calcio come Ponte San Pietro: “Nello staff che collabora con noi per creare la corretta base motoria, proprio come coordinazione dei movimenti, a supporto del gesto tecnico, ci sono anche Matteo Moranda e Michael Agazzi“. Ovvero due figli dell’Isola Bergamasca con un lungo connubio alle spalle con l’Atalanta, un preparatore atletico e un ex portiere professionista di prim’ordine, conosciutissimi dalla comunità locale.
Una realtà aperta al futuro, quella dei blaugrana fondati nel 1968 nella località nota per la Villa Mapelli Mozzi, sontuosa dimora neoclassica contraddistinta dall’eccentricità rispetto a un centro abitato al riparo da barocchismi nel mondo del pallone. Passione a braccetto con la praticità, idee da trasformare in azioni: “L’obiettivo a lungo termine è di completare la trafila delle squadre giovanili per garantire il ricambio generazionale alla prima squadra in Seconda Categoria. Per adesso ne abbiamo cinque: la Scuola Calcio, i Primi Calci, due formazioni Pulcini e gli Esordienti. A brevissimo, invece, vorremmo aprire alla leva dai Giovanissimi in su: i ragazzi interessati 2006-2008 possono farsi avanti, siamo pronti agli arruolamenti”, sorride Valsecchi, guru di un vivaio che non manca di iniziative né tanto meno di formatori. “Venti, di cui 3 qualificati Uefa e 6 Csi. Grazie al Centro Sportivo Italiano comunque l’attività agonistica coprirà tutto il mese di giugno”.
Al centro del progetto Locate resta la formazione: “Puntiamo sulle competenze dei nostri allenatori attraverso corsi specifici e soprattutto la supervisione di Andrea Paravisi, il nostro tutor, che divide la sua didattica tra aula e campo affiancando i nostri ragazzi e chi li guida dalla panchina – prosegue il vertice dell’organigramma baby -. Un mister dei mister, insomma. Ed è un vero peccato che la persistente emergenza pandemica ci abbia costretti ad azzerare, di fatto, la formazione anche dei genitori, l’organizzazione di tornei ed altri eventi aggregativi”. Il rammarico di Stefano è quello di tutti: “Le ultime due stagioni, quelle del rinnovamento societario, sono andate perse a causa dello stop per il Covid-19. Siamo una piccola realtà di quartiere o poco più, ma decisi a ritagliarci il nostro spazio elevando la qualità: un programma condiviso dal presidente Pinuccio Rota, dal vice Simone Corna e dai dirigenti calcio Andrea Rota e Giancarlo Pelizzari”.
Dal 2016 al 2009, dunque, squadre coperte, nella speranza di poter attirare campioncini in erba dal circondario: “I nostri 85 ragazzi che compongono attualmente l’organico del nostro settore di base non vengono certo tutti da Locate Bergamasco o dalle altre zone di Ponte San Pietro, ce ne sono anche di Mapello e di Presezzo. Siamo circondati da big: a parte i Blues, il club storico del paese e il più grande, ci sono il Ponte e, fuori dai confini, il Lemine e il Mapello stesso”. Come far diventare più attrattiva la piccola ma grintosa società blaugrana? “Tra le misure adottate dal nuovo corso c’è un modello sportivo per la gestione e la programmazione delle attività dei bambini, un vero e proprio codice etico – spiega il dirigente locatese -. Regole e sviluppi in base alla fascia d’età, per una crescita sportiva e umana controllata e sana. Io sono in sella dall’aprile di due anni fa, stiamo progredendo. Ma la ripartenza non sarà facile per nessuno”. Ma l’Unione Sportiva dai colori sociali barcelonisti mica si ferma: “Fino a luglio, periodicamente, sono previsti open day della nostra scuola calcio. Si tratta di allenamenti di prova sotto l’occhio vigile dei nostri istruttori-formatori: venite e sarete accolti, questo il messaggio che lanciamo ai ragazzi desiderosi di fare calcio”.
Simone Fornoni