Empoli – Atalanta 1-4 (1-2)EMPOLI (4-3-1-2):
Vicario 6,5; Stojanovic 5, Romagnoli (cap.) 6 (42′ pt Tonelli 6), Viti 5, Marchizza 6 (37′ st Parisi sv); Haas 5,5 (1′ st Bandinelli 6), Stulac 6,5, Hernderson 6; Zurkovski 5,5 (16′ st Cutrone 6,5); Di Francesco 6,5 (16′ st Bajrami 6), Pinamonti 6. A disp.: 1 Ujkani, 33 Luperto, 34 Ismajli, 20 Fiamozzi, 23 Asllani, 7 Mancuso, 19 La Mantia. All.: Andreazzoli 6.
ATALANTA (3-4-1-2): Musso 6,5; Toloi 5,5 (cap., 39′ pt Freuler 6), Demiral 7, Palomino 6; Zappacosta 6,5 (45′ st Pezzella sv), De Roon 6,5, Koopmeiners 6,5 (24′ st Lovato 6), Maehle 6,5; Pasalic 7,5; Ilicic 8 (24′ st Malinovskyi 6), Muriel 6,5 (1′ st Zapata 7). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 42 Scalvini, 44 Oliveri, 45 Zuccon, 59 Miranchuk, 99 Piccoli. All.: Gasperini 7.
Arbitro: Serra di Torino 7 (M. Rossi di Novara, Fiore di Barletta; IV Camplone di Pescara. V.A.R. Banti di Livorno, A.V.A.R. Carbone di Napoli).
RETI: 11′ e 26′ pt Ilicic (A), 30′ pt Di Francesco (E), 4′ st aut. Viti (A), 44′ st Zapata (A).
Note: Ilicic sbaglia un rigore (alto) al 23′ st. Pomeriggio sereno, terreno in buone condizioni. Spettatori 6.214 per un incasso di 51.008,20 euro. Ammoniti Marchizza, Stulac, Bandinelli, Freuler e Palomino per gioco scorretto. Tiri totali 11-20, nello specchio 6-8, respinti/deviati 6-7, parati 4-4. Var: 2. Corner 5-4, recupero 2′ e 3′.
Empoli (Firenze) – Nel suo club non la piazzava tumida dall’11 aprile scorso, quando dal dischetto firmò il matchball di Firenze. Il 17 ottobre, giorno del centoquattordicesimo compleanno della Dea, l’uno-due col pari sangue (entrambi Vatreni) e quello col Ronaldito. Josip Ilicic, il Gran Ritorno, e pazienza per il penalty sbagliato. Tre gol in due match in maglia Slovenia ed ecco il duplice rompighiaccio a Empoli per rilanciare l’Atalanta al rientro dalla seconda sosta per le Nazionali, buona a proporre un rimescolamento delle carte nel mazzo per calare i jolly che contano. Al gong termina 4-1, grazie anche all’autorete nemica e al centesimo gol in A di Zapata, con punteggio e classifica (14) parzialmente zavorrati dalla ricaduta alla coscia destra di Toloi, avvicendato da Freuler costringendo De Roon a scalare temporaneamente a terzo di destra.
Decina secca e rotti, il frame della Rinascita: pressing alto e borseggio di Koopmeiners, il fuoriclasse mancino imbecca Pasalic insaccandone il passaggio di ritorno col piede sbagliato. Ma non è stato certo un primo tempo in discesa. Al 2′ pericolo blu con Di Francesco lanciato però in offside da Pinamonti, con l’oriundo del Mato Grosso a favorire comunque l’uscita tempestiva dell’argentino tra i legni. Intorno alla cinquina, la doppia sveglia ospite. Romagnoli salva alzando in corner il destro a botta sicura di Muriel, servito da Ilicic sulla scia del recupero di De Roon sull’out destro. Quindi è la mira a difettare al croato, il vice Pessina nella circostanza, nel girare di tempia verso il primo palo l’angolo susseguente. La retroguardia bergamasca fa un po’ acqua e al settebello, senza presagire il vantaggio di lì a poco, si rischia: Toloi cincischia, Marchizza centra e il figlio d’arte allunga in caduta per Henderson, il cui rigore in movimento viene ribattuto sulla riga da Demiral a Musso fuori causa. Non si respira e a Vicario tocca scaldarsi le mani sulla conversione con radente di Maehle deviandola in fallo di fondo.
Scollinato il quarto d’ora col nasino avanti, spetta di nuovo al capitano ospite far diga sul conato del possibile raddoppio, smorzando la semirovesciata dell’assistman dell’1-0 favorita dal flipper tra la difesa e Muriel innescato dalla sovrapposizione a Zappacosta del ritrovato eroe della domenica. Al 19′ Luisito, lanciato lunghissimo da Palomino, corre e tira di sinistro per salvare definitivamente il portiere altrui dalla disoccupazione (ancora corner), per poi appoggiare dal limite l’incursione di San Giuseppe per il santino a giro morbido come lo schiaffo della doppietta appena imbracciata con voluttà. Alla mezzora, nondimeno, Di Francesco, che alla Dea la mette sempre dai tempi del Bologna, la riapre sfruttando con stop e diagonale, bruciando Palomino, la sventagliata di Stulac.Tre giretti e Henderson scaglia la berta centrale a pelo d’erba, la stessa distanza dall’intervallo e il colombiano salta la new entry Tonelli sbattendo sulla fetta dell’ultimo ostacolo.
Se i 47′ iniziali finiscono con la spaccata di suola del terminale imbeccato dallo scavetto dell’olandese number two, la ripresa s’avvia a spron battuto col tiro-cross di Maehle respinto quando il campo è quasi finito: il Tucumano, in tap-in, non supera lo sbarramento. Discorso virtualmente chiuso con la spaccata nella propria porta di Viti, propiziata dalla sponda di un Pasalic sul pezzo, raggiunto dall’ex PSV sullo scarico del doppiettista. Andreazzoli s’affida a Cutrone che impegna Musso scattando oltre l’ultimo difendente (non vale), mentre al ventesimo Zappacosta prende un pestone in area da Bandinelli: il VAR dice rigore, ma Josip lo spara in curva. Al 33′ potrebbe essere calato il poker, ma Vicario trova il colpo di reni per dire di no alla zuccata di Malinovskyi dopo la stoccata del laterale ciociaro rimpallata dal dirimpettaio. Bandinelli non spaventa nessuno col sinistro ciabattato da fuori (37′), nel ping pong da calcio franco di Henderson da destra, praticamente un corner corto. Duvan sì, a una manita dal novantesimo, girando fuori lo scavino mancino suggeritogli da Zappacosta, e pure l’ex milanista con la stessa estremità sul corner di Bajrami, ma sulla linea c’è ancora il turco, in coppia con lo svizzero (41′). Il Toro di Cali alla fine ci riesce, aprendo il contropiede per l’uomo-assist dell’ottava giornata raccogliendone il vassoietto in estirada. Musso chiude il palo a Pinamonti e termina così: mercoledì c’è il Manchester United all’Old Trafford, in difesa al posto del brasiliano chi ci sarà?
Simone Fornoni