LISBONA

– E adesso il Paris S. Germain. Dalla spettacolare prestazione di Valencia sono trascorsi sei mesi, quattro dei quali terribili per Bergamo, l’Atalanta non dimentica e scende in campo per affrontare i nababbi rossoblu senza macchia e senza paura. Anche per esaltare un percorso europeo iniziato nell’autunno del 2017. Sono trascorsi quasi tre anni e la formazione ha continuato a stupire un incredulo mondo del calcio. E’ un’ inedita e incredibile fase finale Champions, che i nerazzurri disputeranno anche nella prossima stagione, si troveranno in campo le otto più forti squadre d’Europa e la meraviglia è destata dalla presenza dell’Atalanta, unica rappresentante del calcio italiano. Per una serata il popolo nerazzurro sarà benevolmente attorniato dagli altri appassionati che stimano, anche secondo gli esperti, come la più europea della squadre della nostra serie A. Eppure inevitabilmente affiora un quesito: riuscirà l’Atalanta a reggere davanti ad un colosso calcistico come il Paris S. Germain?. Le varie prove degli scorsi mesi di Champions certificano che i nerazzurri si presenteranno sul terreno di gioco del Da Luz di Lisbona, casa del Benfica, con l’intenzione di creare infiniti grattacapi a questo gigante che più volte ha dimostrato di possedere piedi d’argilla. Del resto Papu Gomez e compagni non hanno nulla da perdere, comunque vada a finire, verranno applauditi ed esaltati, al contrario per i rossoblu parigini potrebbe aprirsi l’ennesima crisi tecnica. Non è con i soldi che si vincono partite e trofei, l’esempio Juventus è davanti a tutti, ma sicuramente aiutano perché possono arrivare alla corte dei nababbi grandi campioni, come è appunto la squadra di Tuchel, che non è mai riuscita ad agguantare una semifinale di Champions. Dal punto di vista tecnico, comunque, non mancano incertezze né da una parte né dall’altra: il Paris S. Germain ha disputato solo due partite ufficiali in sei mesi, l’Atalanta è reduce da uno strabiliane ma estenuante tour de force e infatti ha concluso il campionato col fiatone. E poi le assenze: Ilicic e Gollini in casa nostra, Mbappè, Di Maria e Verratti per i francesi. E qui sta la bravura e la sapienza dei due allenatori a trovare soluzioni adeguate. Gasperini è già abituato a fare a meno del fuoriclasse sloveno e quindi ha già provato ad inventare soluzioni alternative sotto il profilo tattico, Tuchel, invece, seppur con una rosa d’alta qualità, deve inventarsi di sana pianta una formazione competitiva. Si trovano anche difetti similari, vale a dire difese non irreprensibili ma attacchi esplosivi. L’Atalanta giocherà con il 3-4-2-1 che prevede Sportiello tra i pali e col Valencia ha offerto garanzie sicure, in difesa Toloi e Djimsiti quindi un prevedibile ballottaggio tra Caldara e Palomino a seconda della presenza di Mbappè o meno, a destra Castagne, preferito a Hateboer, che insieme a Toloi e, a secondo delle occasioni e a De Roon , provvederà a limitare Neymar, in mezzo l’inossodabile coppia De Roon-Freuler, quindi Papu Gomez in varie posizioni del campo, l’incursore Pasalic, piuttosto che Malinovskyi, e davanti Zapata. Il Paris S. Germain si presenterà con ogni probabilità col 4-3-3: Navas in porta, Kehrer a destra, Bakker a sinsitra, Thiago Silva e Marquinhos centrali, a centrocampo Ander Herrera, Paredes e Gueye, in attacco Neymar e Icardi. E se i francesi ci snobbano?
Giacomo Mayer