Il forte profumo delle lenzuola pulite permeava la stanza così lui, per sentire l’odore della sua pelle, le s’avvicinò lentamente stando attento a non svegliarla. E quando le fu abbastanza vicino chiuse gli occhi abbandonandosi a quella fragranza per cui, nonostante negli anni avesse cercato una similitudine, non trovava elemento di paragone. Dopo aver speso del tempo in una vana ricerca aveva convenuto fosse impossibile dare una definizione all’aroma della sua pelle, così com’era impossibile per lui starne senza: ne aveva bisogno come il respiro per vivere.
-Dovresti smetterla.- sussurrò lei stesa sul fianco.
Non credeva d’averla svegliata infatti gli scappò un lieve sussulto.
-Scusami amor mio- le disse teneramente -ma il profumo che emani è inebriante. Io… beh, lo sai che mi è sempre piaciuto, fin dal primo momento che ti ho incontrata.-
-Non stavo parlando di questo.- puntualizzò lei improvvisamente.
Il tono lo turbò ma lui, quasi volesse sfuggirle, si perse ad osservare il movimento flessuoso della respirazione come fosse la prima volta che le giaceva accanto.
Non giungendo risposta, un silenzio ovattato s’impadronì della stanza.
-Non mi stai ascoltando.- disse lei sospirando sconsolata.
-No. Cioè sì, certo che ti ascolto.- rispose lui con un certo imbarazzo -Solo che, quando ho la possibilità di guardarti io… io amo tutto di te, sono affascinato, estasiato da tutto di ciò che rappresenti.-
-Lasciami andare.- proferì lei quasi interrompendolo.
-Ma… che stai dicendo…?- chiese lui tanto stupito quanto scosso.
-Non puoi continuare.- gli disse supplicandolo -Fermati finché sei ancora in tempo.-
Un primo tonfo al cuore lo fece tremare fin nelle fondamenta dell’anima, ma per rifuggire alla realtà si perse ancora nell’aura di quell’essere meraviglioso che gli aveva stravolto la vita.
-Perché non vuoi darmi retta…!?- affermò lei incalzandolo.
-Amore mio, sono qui: parla che ti ascolto.- le rispose in modo affettuoso, accorgendosi però che la respirazione di lei non era più armoniosa come in precedenza ma rotta dall’emozione.
-Che ti succede?- le domandò chiaramente turbato -Non dirmi che stai piangendo?! Oh no, no, perdonami. Farti soffrire è l’ultima cosa che voglio.-
-Io non posso più guardarti mentre distruggi la tua vita per me.- disse lei piangendo -Non capisci che ti stai uccidendo?! Ti prego, se mi ami veramente, lasciami andare e salvati.-
Un nuovo tonfo al cuore, tremendo e intenso più del precedente, lo pose dinnanzi alla realtà: sapeva benissimo che per lei non c’era più speranza ed insistere nello starle accanto stava portando la sua mente verso un baratro da cui non avrebbe fatto più ritorno.
-Non posso.- disse lui cedendo alle lacrime -Io… non posso farlo. Tu hai promesso che saremmo rimasti accanto per sempre! Non puoi chiedermi di vivere senza di te! Non puoi! Non puoiiiii…!!- e scese dal letto gettandosi a terra carponi in un pianto disperato.
Quella stanza, densa del profumo di bucato appena fatto, s’era riempita adesso d’un dolore che gli devastò l’anima per l’ennesima volta.
Marcus Joseph Bax