di Matteo Bonfanti

In una delle estati più divertenti della mia vita, tra un aperitivo e l’altro mi perdo via a cercare soluzioni ai problemi che attanagliano l’intera umanità e, probabilmente, pure diversi extraterrestri. L’altro giorno ero lì, a Brivio, sulle rive dell’Adda, a bermi un cicchetto con mia moglie Costanza. Si chiacchierava del più e del meno, mi raccontava che lei e le sue amiche vegetariane stanno un po’ mollando la lotta, spesso si mangiano di nascosto delle fette di salame, una sua amica si è pappata addirittura un intero polletto senza farsi vedere dal marito vegano. Insomma la situazione delle donne erbivore del Nord Italia è difficile, anni e anni di esercizi e riflessioni di gruppo con carote e melanzane e ora l’immensa voglia di sbranarsi della carne coi conseguenti sensi di colpa nei confronti delle povere bestie da sacrificare.
Costanza soffre, così come il suo circolo cultural-culinario. Io la amo e allora ho deciso di andarle incontro, di cercare di farla vivere meglio. Non mi è servito neppure un giorno, dieci minuti a pensarci sopra ed ecco l’idea semplice semplice per far svoltare lei e tutti i vegetariani in crisi di questo mondo: un hospice per animali anziani o moribondi. Vecchi maiali, cavalli gravemente malati, mucche che hanno fatto il loro tempo: li raduniamo a Valgreghentino, in via Partigiani, nel giardino di casa di mia mamma, poi, quando schiattano, li facciamo al forno dando vita a divertenti costinate. In questo modo i vegetariani potrebbero magnarsi la carne, ma in felicità, privi dell’immensa tristessa che avvertono adesso nell’attimo in cui non riescono a resistere alla tentazione della bistecchina o della salamella bella.
Per i vegetariani in crisetta, ma per via del pesce, si fa lo stesso: chi ha nel proprio acquario dei pesciolini rossi ormai decrepiti, può portarmeli che li metto in vasca in attesa che tirino gli ultimi e possa cucinarli alla piastra. Identica la richiesta che faccio oggi, giovedì 4 agosto 2016, ai possessori di delfini che abbiamo già compiuto i vent’anni di età o di nonni tonni o di gamberetti storpi o di aragoste paralitiche.
Non voglio tediarvi con altri esempi, il progetto l’avete capito, vi lascio il mio cellulare, rispondo al 340 8605833 (solo ore pasti). Chiamatemi e vengo a raccattare i vostri animali decrepiti, anche cani e gatti vanno bene perché preparati coi controcoglioni hanno il sapore del coniglio. Poi, a inizio settembre, famo la prima festa: una mega grigliata con bestie tutte morte di vecchiaia o di malattie incurabili. Debelleremo il vegetarianesimo, ma con grazia, senza fargli del male. Seguitemi su facebook per i dettagli dell’hospice-agriturismo “L’anziana bestia a fuoco lento”.