Bomber Hebert Magri lascia il calcio a 40 anni. Una carriera più che ventennale condita da tante reti e altrettante soddisfazioni, facendo anche la fortuna di parecchie squadre. Lo abbiamo intervistato.
Magri, perché si ritira dal calcio? “Mi ero ripromesso di ritirarmi quando avessi avuto il sentore che non mi sarei divertito più. Allenamenti che “pesano” e altre sfaccettature di routine, direi che è il momento giusto, anche perché potrò dedicare finalmente più tempo alla mia famiglia, mi sembra giusto e doveroso così”.
La sua storia calcistica è lunga. “Dal mio paese, Osio Sotto, sono partito per militare nelle giovanili dell’Inter fino a 16 anni, poi diciamo che una mia prima carriera è iniziata giocando nel Dalmine, proseguendo con la Virdens Verdello per poi approdare a Brembate Sopra, Villa d’Almè e Scanzo per un paio di stagioni. Poi 3 anni a Brembate per poi andare in Eccellenza nella Voluntas Osio dei suoi tempi migliori. C’è stata poi diciamo una seconda ripartenza dove non sono mancate le soddisfazioni: due anni a Ponteranica, quattro a Paladina e poi le ultime esperienze con la Verdellinese e l’Accademia Gera d’Adda con questa ultima stagione a Comun Nuovo”.
Una carriera contraddistinta dai gol. “Sì, circa 300, un bel bottino direi e anche ben distribuito in parecchie squadre in cui ho militato”.
Il picco massimo? “Con la Brembatese 35 reti, ma anche in altre società ho toccato quota 18-20 per più stagioni. Non mi posso certamente lamentare”.
Rimpianti? “Direi di no, è stata una bella carriera dilettantistica di cui sono soddisfatto. Certo, come in tutte le cose della vita, si potrebbe sempre fare meglio, ma non si può avere tutto”.
Le reti che ricorda con più soddisfazione? “Difficile ricordare ogni cosa, ogni momento sportivo, ma sicuramente quando con il Paladina (stagione 2013-2014) con una mia rete…”

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