Il post Tavecchio all’interno della Lnd lombarda, lo stato di salute del calcio bergamasco e l’ormai imminente introduzione della tanto criticata Legge Spadafora, che, a meno di slittamenti, dovrebbe entrare in vigore a inizio luglio. Per sei numeri Bergamo & Sport fa il punto delle tante questioni che sono ora sul tavolo del nostro pallone intervistando alcuni grandi dirigenti orobici, persone che hanno fatto e ancora stanno facendo la storia del nostro movimento. Si parte con Filippo Cutrona, presidentissimo del sorprendente Zingonia Verdellino di mister Mapelli, un uomo di sport, ma soprattutto di cuore, membro della consulta della Lega Nazionale Dilettanti della nostra regione, da sempre legato al nostro settimanale per via di un legame di profonda amicizia con il direttore Matteo Bonfanti.
Presidente Cutrona, chi crede sia la persona giusta per sostituire Carlo Tavecchio alla guida della Lnd? “La morte del nostro massimo dirigente è stato un motivo di immenso dispiacere per ognuno di noi e colgo l’occasione per fare le condoglianze alla famiglia Tavecchio. Carlo e il suo gruppo, penso anche a Gianlauro (il consigliere del Crl, Bellani, ndr) e a Nicola (il delegato bergamasco della Lnd, Radici, ndr), stavano lavorando molto bene. Hanno tanti meriti, il maggiore è stato portare una ventata di entusiasmo e di novità in un movimento, il nostro, che era un po’ in depressione per il tragico biennio legato alla pandemia. Credo che vada fatta una scelta all’insegna della continuità con l’elezione di Sergio Pedrazzini, il vice di Tavecchio, ex calciatore e dirigente di alcune importanti realtà del calcio lombardo come la Melegnanese, il Sancolombano e la Riozzese, insomma un uomo che è da sempre ai vertici del nostro mondo. In questo periodo di reggenza forzata, Sergio sta portando avanti le idee sostenute da Tavecchio riguardo alla Legge Spadafora…”.
Ormai ci siamo… Qual è il giudizio che dà Filippo Cutrona alle nuove normative per i dilettanti? “Da presidente di un club d’Eccellenza mi trovo d’accordo con l’analisi fatta sia dallo stesso Pedrazzini che da Bellani. Fatta così, la riforma è dannosa, e ha alcuni punti di criticità che potrebbero portare alcune società a fare fatica, se non addirittura a chiudere i battenti. Partiamo dall’eliminazione del vincolo che porta a due problemi reali. Il primo: i club che crescono i propri tesserati fin da bambini lo fanno anche nella prospettiva che qualcuno di loro approdi poi a società di livello superiore che, ad oggi, devono pagare un premio a chi li ha forgiati mettendoci impegno, tempo e risorse. Con la legge Spadafora questa cosa, di fatto, cade, perché il ragazzo di turno non è più legato al club e può decidere ogni estate dove andare a giocare. Il secondo punto è squisitamente organizzativo, senza il vincolo come si possono fare dei programmi a lungo periodo se non si sa chi a settembre ti troverai sul campo a giocare indossando ancora la tua maglia? Su queste questioni servono dei correttivi e, con la bozza Tavecchio, lo stesso Pedrazzini e il suo gruppo, di cui fa parte il già citato Bellani, stanno da settimane lavorando proprio a questo, prevedere in Lombardia una sorta di premio di tesseramento in caso di cambio di club, stabilendo una diminuzione progressiva del vincolo, non la sua eliminazione immediata che potrebbe mandare diversi club in sofferenza. Sulla questione la Lnd lombarda tiene frequenti riunioni con i vertici delle altre regioni, tutti più o meno sostengono che la legge vada in qualche modo cambiata, ripensata, magari spostandone l’entrata in vigore”.
Già si parla di un aumento spropositato delle quote che dovranno pagare le famiglie per far giocare il proprio ragazzo in un settore giovanile. “Il rischio è quello, anche perché questa legge arriva dopo il covid, che, qui da noi come in tutta Italia, ha messo in ginocchio tante attività. Sono diminuiti gli sponsor e il Coni non ha aiutato il nostro comparto, quello dei dilettanti, che, secondo me, andava sostenuto economicamente. Si va in tutt’altra direzione, con i club colpiti economicamente una volta di più, con la legge Spadafora dovremmo infatti contrattualizzare come lavoratori dipendenti ogni figura che opera nel club, con costi di gestione che aumenterebbero a dismisura”.
Mettiamo da parte i provvedimenti della politica nel nostro movimento. Presidente Cutrona, come si esce dall’escalation di violenza su tanti campi lombardi per via di genitori che sugli spalti spesso danno il peggio di loro? “Intanto parlando, spiegando costantemente ai papà e alle mamme che a una certa età lo sport deve essere solamente un divertimento e un angolo di felicità per chi lo pratica. E poi tutelando con tutte le forze la classe arbitrale. Soprattutto nelle partite dei vivai, molti direttori di gara sono giovanissimi. Diamogli il tempo di crescere, evitando di fare sceneggiate le volte che sbagliano”.
Chiudiamo la nostra breve intervista con lo Zingonia Verdellino di mister Mapelli, una banda di giovani pirati che ha risalito la classifica giocandosela sempre a viso aperto contro le corazzate del girone B di Eccellenza. “Il Mape è un ragazzo che stimo tantissimo. E’ bravissimo a insegnare calcio, la nostra prima squadra gioca sempre palla a terra, con scambi velocissimi tra i vari giocatori, e ci fa divertire. Mi piacerebbe diventasse il nostro nuovo Luzzana, che è stato sulla nostra panchina per tredici anni regalandoci parecchie soddisfazioni…”.
Matteo Bonfanti      

La puntata sul numero uscito ieri vede protagonisti Claudio Cambianica del Casazza e Carlo Pelizzari del Fara Gera d’Adda. Per leggere l’approfondimento www.bergamoesport.it/abbonamenti