Bene, io ho questa ex moglie, Costanza, che è semplicemente fantastica, buona, bella e generosa, allegra e in gamba, un sacco materna, sia con me, da sempre il suo pupo più grande, che con i nostri figli, Vinicio e Zeno, belli belli, dico d’animo, perché li ha un sacco cresciuti lei. Con tanti che si lasciano e poi si odiano, io di noi due sono parecchio orgoglioso. Siamo molto amici, ci vediamo spesso e ridiamo. Mi aiuta, se casa mia diventa tale e quale all’appartamento del protagonista di Trainspotting, il famoso Mark Renton, passa una corsa a ristabilire quel minimo di decenza che mi eviterebbe l’arresto in caso di irruzione degli assistenti sociali, se sa, ovviamente dai nostri pargoli, che mi sto sostanzialmente nutrendo al Mc Donald’s, mi invita a cena e mi cucina piatti sani, tendenzialmente vegetariani, l’altra sera la polenta taragna e i funghi porcini, col gorgonzola in bella evidenza di cui vado ghiotto. Messo così, ma pure per riconoscenza per il fatto che mi ha sempre fatto sentire importante e che continua a farlo, se mi chiede un piacere è il minimo. Così oggi, un messaggino per un passaggio dal Carrozziere Zambelli perché doveva recuperare l’auto, la sua amata Wolkswagen Polo Full Optional, rimossa dalla carreggiata perché in palese divieto di sosta. L’ho già detto e lo ripeto, Costanza è super, ma c’è un ma, il fatto che è una persona che s’incazza facile. Non sto a dilungarmi, solo raccontare il pomeriggio: siamo partiti intorno all’una, siamo arrivati a Treviolo in un battibaleno, ma la sua maghina non era nella sede centrale della nota azienda che si occupa di soccorso stradale, ma in una succursale che non fa orario continuato, ma che apre alle due. La notizia le ha fatto scattare il porco. Da lì in avanti ha questionato e litigato con un paio di giovani contabili di Zambelli, con un meccanico sempre della già citata impresa orobica, via cel con quello che ha chiamato i vigili urbani per far scattare la procedura e con un tipo, probabilmente rumeno, che passava di lì a bordo di un camion bello grosso e chiedeva indicazioni mentre le nostre carte di credito non andavano, si dice per uno sciopero degli operatori della Visa, e non riuscivamo a pagare l’intervento. L’avventura è durata due ore e alle tre e un quarto ero in redazione sano e salvo, senza averle prese, insomma illeso, pur quell’attimo scioccato. Del resto Costanza mi colpisce sempre e da sempre, da venticinque anni, la prima volta che l’ho vista, in aeroporto, pronti per partire verso Londra e verso la nostra vita, ancora adesso così piena di emozioni, appunto grazie a lei.
Matteo Bonfanti
Nella foto è con il nostro gatto, Gionni